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Algeria, sgominata rete di ‘traffico di migranti’ da Siria e Libano

In manette 9 siriani e 6 algerini. Sequestrati migliaia di euro

Pubblicato:24-03-2023 14:42
Ultimo aggiornamento:29-03-2023 14:43
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ROMA – Avrebbero animato una rete internazionale di traffico di migranti verso l’Europa dalla Siria e dal Libano attraverso l’Algeria i 15 individui arrestati nel Paese nordafricano dal Servizio centrale di controllo della criminalità organizzata per la sicurezza nazionale (Sclco), corpo speciale per la lotta alla criminalità organizzata istituito dalle autorità di Algeri nel 2021.

Stando a quanto riferisce l’emittente locale Ennahar, dopo cinque mesi di indagini la Sclco ha arrestato nove persone di nazionalità siriana e sei algerini. Sarebbe siriana anche la persona che coordinava le operazioni criminali. Le accuse ai danni dei 15 soggetti sono state già formalizzate dai giudici del tribunale di Blida, 36 chilometri a sud della capitale Algeri. I sospettati dovranno rispondere dell’accusa di aver “costituito una rete criminale organizzata transfrontaliera per traffico di migranti in cambio di denaro, esponendo le persone straniere al grave rischio di morte”.

LA RETE DI ‘TRAFFICO DI MIGRANTI

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i migranti vittime del traffico venivano fatti partire con dei voli aerei dalla Siria e dal Libano e fatte arrivare a Bengasi, grande città della Libia orientale. Da lì i migranti venivano trasferiti via terra, attraverso il deserto, prima nella città algerina di Ouargla, distante in linea d’aria circa 1.400 chilometri dalla località libica, e poi a Orano, scalo portuale e seconda città dell’Algeria. Da quest’ultima località i migranti venivano poi condotti “segretamente” e illegalmente in Europa. Gli agenti algerini hanno inoltre sequestrato grandi quantità di denaro in diverse valute, fra le quali dollari americani, euro, lire libanesi e siriane e dinari algerini e marocchini.


Secondo la ong spagnola Caminando fronteras, la rotta migratoria che dall’Algeria attraversa il Meditteraneo centrale per arrivare in Europa e soprattutto in Spagna si sta imponendo negli ultimi anni come una delle più utilizzate e delle meno conosciute. Sempre secondo la ong, solo l’anno scorso 464 persone hanno perso la vita lungo questo percorso.

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