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Bologna, la ministra Bernini parla con i contestatori all’inaugurazione dello studentato privato

La nuova struttura ospiterà 78 studenti ma il collettivo Luna chiede studentati pubblici. La titolare del Mur: "Il problema casa c'è, li incontrerò"

Pubblicato:24-03-2023 17:18
Ultimo aggiornamento:24-03-2023 18:34
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BOLOGNA – Al grido di ‘Camplus Go home’ una ventina di attivisti del collettivo Luna ha contestato l’inaugurazione del nuovo studentato privato di via Valverde, in zona San Mamolo a Bologna. A presidiare l’ingresso poliziotti e Carabinieri in tenuta antisommossa. Alla cerimonia era attesa la ministra dell’Università Anna Maria Bernini e l’arcivescovo Matteo Zuppi.

E quando la titolare del Mur è giunta alla sede dello studentato è stata contestata dagli attivisti (“Vergogna, vergogna”). Ma Bernini ha accolto la sfida: salita a piedi alla struttura di via Valverde, che ospiterà 78 studenti, sui primi colli di Bologna, la ministra ha voluto fermarsi a dialogare con gli studenti, una ventina di esponenti del collettivo Luna, tra cordoni formati dalle forze dell’ordine all’ingresso dell’edificio.

Bernini ha risposto alle proteste degli studenti sul caro-alloggi (“900 euro per una singola non è una cifra affrontabile, servono studentati pubblici”, il nucleo delle loro argomentazioni), assicurando un incontro nel quale approfondire il tema la prossima settimana a Bologna. Dopo essersi fermata per alcuni minuti per cercare di instaurare un dialogo Bernini è entrata al Camplus per partecipare alla cerimonia, cominciata con circa mezz’ora di ritardo.


BERNINI: ATTIVISTI FANNO LORO MESTIERE, MA PROBLEMA CASA A BOLOGNA C’È

“Stanno facendo il loro mestiere. Il problema c’è”. Anna Maria Bernini fa buon viso a cattivo gioco e dopo la contestazione subita dagli studenti antagonisti di Luna alla inaugurazione del Camplus in via Valverde a Bologna (“Vogliamo rovinare la festa al ministro Bernini”, continuano a gridare da fuori anche quando la titolare dell’Università del governo Meloni si allontana), non nasconde la rilevanza del problema della carenza di alloggi, che è “enorme” a Bologna.

“Li ho convocati la prossima settimana, se ci sarà il cardinale Zuppi sarà perfetto, per discuterne insieme”, dice la ministra dell’Università mentre gli studenti continuano a scandire i loro slogan (“Si sono offesi perché ho detto che sono un po’ rancorosi…”). “Ho intenzione di ascoltarli e, se me lo consentiranno, di aiutarli a risolvere il problema. Questa – assicura Bernini – è una cosa utile. Mi hanno ascoltata e ci siamo messi d’accordo per la settimana prossima. Se poi non saranno soddisfatti mi manderanno al diavolo ma io continuerò comunque a lavorare per loro”.

GLI OBIETTIVI DEL PNRR

Bernini ricorda il traguardo previsto a livello nazionale con Pnrr e relativi finanziamenti: 100.000 posti letto in tutto entro il 2026. “Oggi ne abbiamo 40.000, ne dobbiamo costruire altri 60.000. Loro contestano il partenariato pubblico-privato, vorrebbero solo pubblico ma ci sarà anche solo pubblico”, dice ancora Bernini riferendosi agli studenti contestatori. “È che per loro non esiste il mercato. È una visione, io la rispetto, ma da amministratore non è praticabile perché non è quello che ci chiede il Pnrr, non è quello che il mercato ci chiede per arrivare a 100.000 posti letto”. Anche il cardinale Matteo Zuppi si è fermato alcuni minuti davanti alla schiera degli studenti contestatori, ha ascoltato la loro “predica” e letto attentamente il volantino prima di entrare al Camplus.

BERNINI: “INCIVILE AFFITTARE UN DIVANO”

Quello con gli studenti che l’hanno contestata oggi al Camplus Valverde “è stato un incontro frizzante, ma hanno ragione gli studenti. È incivile affittare un divano”, spiega Bernini durante la cerimonia di inaugurazione dello studentato privato. “Mi hanno raccontato delle storie agghiaccianti. Non si può chiedere in una città come Bologna ad uno studente di affittare un divano. C’è chi dorme in stazione, mi hanno detto. A Bologna c’è un problema di residenze universitarie”.

Per questo, ha aggiunto la ministra rivolta ai partner privati del nuovo studentato, “vi chiederemo uno sforzo in più, perché “grazie a strutture come queste si può lavorare anche ad altre strutture. C’è bisogno di tutti”. Ancora riguardo alla contestazione, Bernini l’ha definita una “pars destruens” ma a partire dall’incontro messo in calendario anche con il cardinale Matteo Zuppi “passiamo alla parte edificante, perché a protestare siamo capaci tutti“. E Bernini promette: “Ci metterò tutta a forza che ho perché i diritti siano praticati e praticabili. Ma i diritti senza doveri diventano privilegi”.

ZUPPI: “È UN DOVERE RISPONDERE AGLI STUDENTI”

Serve “un impegno convergente per rispondere alla domanda. È un dovere delle istituzioni”. Matteo Zuppi, cardinale arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, non usa troppi giri di parole sull’emergenza casa, dopo la contestazione da parte degli studenti del collettivo Luna alla inaugurazione dello studentato Camplus in via Valverde. Zuppi si è fermato brevemente ad ascoltare le ragioni degli studenti, ha letto il loro volantino e ha dato la propria disponibilità ad incontrarli la settimana prossima insieme alla ministra dell’Università Anna Maria Bernini.

Quello sollevato dal collettivo “è un problema. È impegno del ministero, dell’assessore (per il Comune c’era all’inaugurazione l’assessora al Bilancio Roberta Li Calzi, ndr) e del vescovo non lasciarlo disatteso”. Zuppi conosce bene il problema delle difficoltà degli studenti. “La Caritas ogni tanto deve aiutare gli studenti con la mensa perché non hanno abbastanza soldi. E molti hanno difficoltà a trovare alloggio”, dice Zuppi durante la cerimonia inaugurale. Concetti ripresi poi con i cronisti.

Occorre fare sì, secondo l’arcivescovo, “che tutti quanti possano avere il diritto allo studio e che la formazione sia garantita a tutti. È un momento per ripensare e scegliere anche altre soluzioni necessarie”. Noi, assicura poi Zuppi, “cercheremo di fare la nostra parte, di fare tutto ciò che è possibile, dobbiamo impegnarci a continuare una tradizione della Chiesa di Bologna. I ragazzi di Lercaro erano quelli che non potevano studiare negli anni Sessanta e che trovavano accoglienza a casa sua, nel senso stretto del termine”.

IL NUOVO STUDENTATO ‘CAMPLUS’ A BOLOGNA

Dedicata a Don Tonino Bello, la nuova struttura Camplus è frutto di un investimento complessivo di 3,3 milioni di euro, di cui 2,1 milioni finanziati dalla legge 338, pensata ad hoc per le residenze universitarie, e 1,2 milioni di investimento diretto messi in campo da Camplus. Sono 52 le camere (26 singole e 26 doppie) che potranno ospitare 78 studenti. Inoltre, all’interno della residenza, sono presenti sale riunioni, conferenze, stanze ricreative, comode e luminose aule studio, una lavanderia.

Tutti i residenti, informa Camplus, hanno a disposizione la formula all-inclusive, che comprende l’utilizzo di tutti i servizi della struttura, riscaldamento, sistema di raffrescamento, utenze e Wi-Fi, “con prezzi che variano in base alla tipologia di camera scelta e del periodo di permanenza“.

I PREZZI DELLE STANZE A ‘CAMPLUS’

Stando ai prezzi indicati sul sito web, la singola con bagno privato costa 800 euro al mese. La nuova struttura di via Valverde va ad aggiungersi ai tre collegi di merito, cinque residenze e 200 appartamenti gestiti da Camplus a Bologna, per circa 2.000 ragazzi ospitati in totale. “In questa nuova residenza di Bologna – commenta Maurizio Carvelli, fondatore e Ceo di Camplus – degli oltre 70 studenti circa un terzo è rappresentato da giovani stranieri, alcuni provenienti da Paesi africani come il Cameron e lo Zimbabwe, oltre che dall’Armenia, Turchia e Ucrania. A loro, come a tutti gli universitari che scelgono di vivere presso le nostre strutture, desideriamo offrire non solo un alloggio, ma una serie di servizi residenziali e una serie di opportunità aggiuntive, come le numerose attività formative integrative agli studi che mettiamo a disposizione all’interno della ‘community guidata’ che è il cuore pulsante della vita in Camplus”.

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