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VIDEO | Bonelli riporta i sassi nell’Adige: “Sappiamo che Meloni non è Mosè, chiediamo politiche forti sulla clima”

Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra li aveva mostrati in Parlamento alla premier chiedendo azioni da parte del governo sulla siccità

Pubblicato:24-03-2023 13:07
Ultimo aggiornamento:24-03-2023 18:46

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ROMA – I sassi del fiume Adige tornano al loro posto. Due giorni fa in parlamento Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ne aveva mostrati alcuni alla premier Giorgia Meloni, attaccando il governo sul tema della siccità. “Non sono Mosè, non ho prosciugato l’Adige“, la risposta della presidente del Consiglio, che ha creato molte polemiche.

“Sono qui dove ero una settimana fa per documentare gli effetti drammatici della siccità: sul fiume Adige all’altezza di Rovereto la situazione è veramente drammatica ancora oggi. Alcuni giorni fa ho mostrato in Parlamento questi ciottoli che avevo raccolto qui sull’Adige. Ciottoli che in una situazione di normalità sarebbero stati ad una profondità di diversi metri e invece non è così: i plinti sono tutti a secco, sono i plinti di un ponte. Come avevo promesso questi ciottoli li ricolloco dove li ho presi. Ma la presidente Meloni non ha risposto in Parlamento alla mia richiesta di spiegare cosa il governo intendesse fare contro la siccità e per contrastare il cambiamento climatico”. Così in un video sui social Angelo Bonelli co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra che spiega: “La risposta è stata una incredibile risata da parte della Presidente, mentre spiegava, tra l’altro, che lei non è Mosè e non ha prosciugato l’Adige. Vede presidente Meloni? Sappiamo bene che lei non è Mosè, ma non è stato nemmeno Mosè a fare tutto ciò. Chi ha fatto tutto ciò si chiama cambiamento climatico. Quello che questo Governo invece fa finta di non vedere perché continua con le sue politiche basate sulle fonti fossili. Questo governo vuole trasformare l’Italia in un hub del gas e questo significa che condanna ancora il nostro Paese a subire le conseguenze di eventi meteorologici estremi”. “Io torno a chiedere politiche sul clima forti, politiche forti contro la siccità: ad esempio interventi per eliminare le perdite dell’acqua dalle nostre tubazioni che perdono il 42% dell’acqua, recuperandola potremmo dare da bere a 40milioni di persone. Chiedo una politica contro il consumo di suolo. Dobbiamo agire: facciamo una legge sul consumo di suolo e puntiamo sulle rinnovabili. Detto questo io adesso rimetto con tanta buona pace di Donzelli le pietre da dove le ho prese come avevo promesso nel mio intervento alla camera, ma lancio il mio appello: Presidente, facciamo qualcosa per mitigare questa situazione drammatica”, conclude. 


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