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Troppi videogame, in Italia rischia più di un adolescente su 5

La percentuale di adolescenti che utilizzano in modo eccessivo i videogiochi in Italia è più alta rispetto all'Europa: tra i rischi ci sono l'abbandono della scuola e l'allontamento dagli affetti

Pubblicato:24-03-2022 14:54
Ultimo aggiornamento:11-07-2022 18:04
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BOLOGNA – Un uso eccessivo e distorto dei videogiochi in adolescenza può portare conseguenze gravi, sul piano della salute ma anche di quello sociale, come l’abbandono della scuola e l’estraniamento da famiglia e amici. Il rischio c’è per gli adolescenti di tutta Europa, ma in Italia il dato dei giovani a rischio è più alto della media: a rischiare sono infatti più di un adolescente su cinque.

I dati emergono da una ricerca condotta dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc), dal Dipartimento di psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’Università di Padova (Unipd) e dall’australiana Flinders University che ha analizzato i comportamenti di gaming di 89.000 adolescenti tra i 15 e i 16 anni residenti in 30 Paesi europei, raccolti nello studio European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (ESPAD) del 2019.  Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ‘Addiction’. 

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A RISCHIO LA SALUTE E GLI AFFETTI

L’uso di videogiochi (gaming) è diffuso da decine di anni tra tutti gli adolescenti, ma ci sono alcune situazioni in cui può diventare ‘problematico’: lo studio del Cnr ha indagato in che modo fattori individuali, sociali e contestuali siano associati a un maggiore rischio per gli adolescenti europei di gaming problematico. E quello che risulta è che quando l’uso dei videogiochi diventa eccessivo, questa abitudine può mettere a repentaglio la salute e favorire l’allontanamento dalla scuola e dagli affetti.

IN EUROPA RISCHIA DI DIVENTARE PATOLOGICI UN RAGAZZO SU 5, IN ITALIA DI PIÙ

“Abbiamo rilevato che in Europa un ragazzo su cinque è ad alto rischio di gaming problematico (circa il 20%). L’esposizione al fenomeno dei ragazzi (30.8%) risulta tre volte più alto di quello delle ragazze (9.4%). È emerso anche che gli adolescenti residenti in Danimarca riportano i livelli più bassi di gaming problematico (12%), mentre quelli in Romania riferiscono una maggiore percezione di problemi associati all’uso di videogiochi (30.2%)”, spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice del Cnr-Ifc e coordinatrice dello studio. “La percentuale di studenti italiani con un alto rischio di gaming problematico (23.9%) è superiore alla media europea, con un numero maggiore di ragazzi (34%) che percepisce conseguenze negative legate al gaming rispetto alle ragazze (12.8%)”.

È IMPORTANTE AVERE DELLE REGOLE STABILITE DAI GENITORI

Il contesto familiare e le politiche nazionali possono diminuire la probabilità che gli adolescenti sperimentino un uso problematico dei videogiochi. “La ricerca indica come la presenza di regole genitoriali e di supporto emotivo familiare proteggano in adolescenza da un utilizzo eccessivo e distorto dei videogiochi”, conclude Alessio Vieno, professore Unipd.

IL TEMA DELLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI ED ECONOMICHE

“Il rischio di gaming problematico è infine maggiore negli Stati dove sono più marcate le disuguaglianze economiche, mentre risulta minore nei Paesi dove vengono effettuati investimenti nelle politiche di salute pubblica, come i benefici fiscali per le famiglie”.

La ricerca sembra confermare la centralità del supporto emotivo della famiglia nel prevenire il fenomeno e l’importanza delle politiche di protezione sociale, grazie alle quali un maggiore sostegno economico può migliorare la qualità della relazione genitori-figli e fornire risorse per attività ricreative alternative per un sano sviluppo degli adolescenti.

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