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Ucraina, il Papa: “Una pazzia l’aumento della spesa per le armi al 2%, mi sono vergognato”

Per il Pontefice la vera risposta a quanto sta accadendo "non sono altre armi o altre sanzioni" ma "un diverso modo di impostare le relazioni internazionali"

Pubblicato:24-03-2022 13:47
Ultimo aggiornamento:24-03-2022 15:19

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ROMA – “È ormai evidente che la buona politica non può venire dalla cultura del potere inteso come dominio e sopraffazione, ma solo da una cultura della cura, cura della persona e della sua dignità e cura della nostra casa comune. Lo prova, purtroppo negativamente, la guerra vergognosa a cui stiamo assistendo”. Così Papa Francesco nel corso dell’udienza alle partecipanti all’incontro promosso dal Centro Femminile Italiano.

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“È INSOPPORTABILE VEDERE QUELLO CHE È SUCCESSO IN UCRAINA”

Penso, ha aggiunto, “che per quelle di voi che appartengono alla mia generazione sia insopportabile vedere quello che è successo e sta succedendo in Ucraina. Ma purtroppo questo è il frutto della vecchia logica di potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica. La storia degli ultimi settant’anni lo dimostra: guerre regionali non sono mai mancate; per questo io ho detto che eravamo nella terza guerra mondiale a pezzetti, un po’ dappertutto; fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero. Ma il problema di base è lo stesso: si continua a governare il mondo come uno ‘scacchiere’, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri“. “La vera risposta dunque non sono altre armi, altre sanzioni- ha sottolineato-. Io mi sono vergognato quando ho letto che non so, un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il due per cento, credo, o il due per mille del Pil nell’acquisto di armi, come risposta a questo che sta succedendo adesso. La pazzia!”.


“NO AD ALTRE ARMI, SERVE UN MODO DIVERSO DI IMPOSTARE LE RELAZIONI INTERNAZIONALI”

“La vera risposta, come ho detto, non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari- ha continuato Papa Francesco-, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato – non facendo vedere i denti, come adesso -, un modo diverso di impostare le relazioni internazionali. Il modello della cura è già in atto, grazie a Dio, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare”.

“Perché ho voluto fare con voi questa riflessione? Perché voi- ha detto ancora Bergoglio- siete un’associazione di donne, e le donne sono le protagoniste di questo cambiamento di rotta, di questa conversione. Purché non vengano omologate dal sistema di potere imperante. Sempre che mantengano la propria identità di donne. In effetti le donne, acquistando potere nella società, possono cambiare il sistema. Voi potete cambiare il sistema, le donne possono cambiare il sistema se riescono, per così dire, a convertire il potere dalla logica del dominio a quella del servizio, a quella della cura. C’è una conversione da fare: il potere con la logica del dominio, convertirlo in potere con la logica del servizio, con la logica della cura”.

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