NEWS:

In coda per salutare Serafino D’Onofrio, “ora luogo col suo nome”

Centinaia di persone a Bologna sono andate a salutare l'ex consigliere comunale e presidente Aics Serafino D'Onofrio: la vicesindaco sta pensando di dare il suo nome a un luogo sportivo

Pubblicato:24-03-2022 13:18
Ultimo aggiornamento:24-03-2022 13:18
Autore:

serafino d'onofrio
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Un impianto sportivo o un luogo della cultura intitolato a Serafino D’Onofrio. Potrebbe essere questo il modo per ricordare stabilmente a Bologna l’ex consigliere comunale e presidente Aics. Rispetto infatti all’intitolazione di una via o una piazza della città, per cui occorre attendere per legge dieci anni dalla morte, “forse un luogo sportivo o un luogo culturale sarebbe una soluzione più veloce. Sono certa che avremo modo di parlarne”, confida la vicesindaca Emily Clancy, tra le centinaia di persone che questa mattina hanno reso omaggio a D’Onofrio mettendosi in coda per visitare la camera ardente al pantheon della Certosa. Politici, rappresentanti dell’associazionismo, figure del sindacato e tanti compagni di viaggio del “poliedrico” D’Onofrio, morto a 69 anni in seguito ad una malattia che lo aveva colto negli ultimi mesi. Momenti di dolore ma anche di tenerezza ricordati questa mattina dalla figlia Federica in una toccante ultima lettera al padre. Ma sono state diverse le testimonianze che hanno accompagnato l’ultimo viaggio di D’Onofrio, che ha voluto espressamente venisse suonata “Vivere” di Vasco Rossi, la sua canzone preferita, per l’occasione.

LEGGI ANCHE: Politica e sport, passione e ironia: Bologna dice addio a Serafino D’Onofrio

Tanti i protagonisti della sua esperienza in Consiglio comunale venuti a salutarlo: dai compagni della battagliera ‘Altra sinistra’ agli esponenti della giunta di allora, passando per il centrodestra di allora e di oggi, a partire dall’amica Valentina Castaldini. Adriana Scaramuzzino, allora vicesindaco di Sergio Cofferati, ricorda l’arguzia “da puntura di spillo” di D’Onofrio, ma “senza mai malevolenza”. “Sono convinta- aggiunge ironica a proposito di D’Onofrio e compagni- che si siano divertiti molto, ma gliene abbiamo anche dato motivo”.


d'onofrio_merola

Alla camera ardente arriva anche l’ex sindaco Virginio Merola, che ai tempi del mandato Cofferati era assessore all’Urbanistica. Da ex sindaco ricorda l’attaccamento di D’Onofrio per la figura del precedessore Zanardi, il sindaco “del pane”, riferimento inscalfibile. D’Onofrio “è una persona di cuore come le persone del sud, come diceva lui– è il ricordo di Merola- ma aveva scelto Bologna come luogo in cui essere utile agli altri e ribadire i suoi valori. È sempre stato un socialista vero, mi dispiace che sia finita in questo modo. Cosa ci mancherà di lui? L’ironia e la voglia di fare comunque, al di là del successo o meno delle cose. Serafino le voleva fare succedere le cose”.
D’Onofrio, gli riconosce la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti, “è stato capace di catalizzare attorno a sè molti giovani e ragazzi, dando loro accoglienza, casa, rispetto e prospettiva di futuro”. Con lui “Bologna perde molto”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it