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Vaccini in Lombardia, “hub di Muggiò sporco”. Como si ribella: “Bertolaso inaccettabile”

L'assessora alla Protezione civile di Como risponde a Bertolaso che ha definito l'hub vaccinale “un parcheggio sporco e non ben collegato”.

Pubblicato:24-03-2021 16:36
Ultimo aggiornamento:24-03-2021 16:36
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guido bertolaso
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Di Maria Laura Iazzetti

MILANO – “Ho riscontrato con dispiacere, rammarico e disgusto le parole del coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia, Guido Bertolaso, che ha parlato dell’area di Muggiò, individuata e approvata dalla stessa Regione per realizzare l’hub vaccinale, come di un luogo che faceva semplicemente schifo e non era degno di una realtà come la città di Como”. Con queste parole l’assessora alla Protezione civile e Sicurezza del Comune di Como, Elena Negretti, replica al consulente di Regione Lombardia. Negretti considera “inaccettabili” e “irrispettose” le parole utilizzate dall’ex capo della Protezione civile nazionale, che ha definito in un’intervista l’hub di Como “un parcheggio sporco e non ben collegato”.

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“L’area di Muggiò non era stata scelta perché bella e panoramica, ma perché si trova fuori dal centro, su una direttrice principale, è collegata con le linee di trasporto pubblico, e garantisce parcheggi sufficienti a una campagna vaccinale massiva”, spiega il Comune. Bertolaso ha annunciato di aver scelto ‘Villa Erba’ come nuovo polo vaccinale per Como. Secondo Negretti, non è un luogo adeguato, perché si trova su “una strada statale di antiche origini, in una zona densamente urbanizzata e con minimale dotazione di parcheggi”.

“Di fronte a certe prese di posizione sono costretta a rilevare come le scelte della politica e della Regione troppo spesso siano adottate senza conoscere il territorio e senza rispettarlo, dimostrandosi sempre più lontane dalle esigenze e dalla sensibilità della cittadinanza”, denuncia l’assessora comasca alla Protezione civile.

Posizione condivisa anche dal consigliere regionale comasco del Movimento Cinque Stelle, Raffaele Erba: “Si è preferito far ricadere la scelta su una struttura che presentava elevatissimi costi, cinque volte superiori a quelli di Lariofiere”. Erba si domanda per quale motivo tra i costi sia indicata anche “la spesa per il riscaldamento”, nonostante si stia “avvicinando la bella stagione”. Promette di chiedere chiarimenti: “Serve trovare subito soluzioni efficaci per garantire alla nostra Regione di riprendere le vaccinazioni a passo spedito”, conclude Erba.

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