NEWS:

Vaccini, Nardella sta con Scanzi: “Assurdo clamore mediatico”

Il sindaco di Firenze:"Non odiare ma festeggiare chi si vaccina, perché è un passo avanti per uscire dalla pandemia"

Pubblicato:24-03-2021 11:20
Ultimo aggiornamento:24-03-2021 11:44
Autore:

nardella scanzi
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

FIRENZE – Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si schiera in difesa di Andrea Scanzi. Interpellato dall’Agenzia Dire interviene con nettezza su una delle vicende più chiacchierate della campagna vaccinale: “Non condivido questa aggressione violenta contro” il giornalista “e i suoi genitori. La vicenda dei vaccini sta facendo emergere troppa rabbia e odio, soprattutto sui social”.

Peraltro Scanzi “ha voluto seguire le indicazioni pubbliche fornite in quelle ore convulse dal generale Figliuolo, il quale aveva dato come input quello di non sprecare alcuna dose a costo di darla al primo passante. Anche la vicenda dei caregiver, nei giorni in cui Scanzi si è vaccinato, era ancora molto incerta: mancava insomma una comunicazione chiara e univoca per cui l’unico messaggio comprensibile e condivisibile era quello di non sprecare dosi di vaccini. Ora, che qualcuno preferisca buttare via una dose di vaccino piuttosto che portare avanti speditamente le vaccinazioni, mi pare assurdo“, spiega. Ma ancora più assurdo, osserva proseguendo nel suo ragionamento, “è questo clamore mediatico sui cosiddetti ‘furbetti’ del vaccino, che sta generando uno scontro sociale pericoloso, creando il paradosso per cui chi si vaccina viene guardato con sospetto o aspramente criticato. Se le regole sono chiare per tutti e trasparenti, non c’è bisogno di una caccia alle streghe”.

In questa fase “occorre gettare acqua sul fuoco, rassicurare la popolazione, fornire informazioni chiare e univoche, organizzare al meglio le liste di ‘overbooking’ per non sprecare neanche una dose. E non odiare ma festeggiare chi si vaccina, perché è un passo avanti per uscire dalla pandemia”, conclude.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it