NEWS:

Coronavirus, Zaia pronto a requisire respiratori ai veterinari. E al Sud dice: “Aumentate posti in terapia intensiva”

Il consiglio di Zaia alle Regioni del Sud. Intano, in Veneto, il governatore è preoccupato per il cluster di Verona e 'prevede' 2 milioni di contagiati per metà aprile

Pubblicato:24-03-2020 13:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:01

luca zaia
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Le Regioni del sud “facciano tesoro della nostra esperienza” e “creino più posti di terapia intensiva che possono”. Questa la raccomandazione del governatore del Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dal centro della Protezione civile regionale a Marghera. “La sfida del sud è la nostra sfida“, continua Zaia affermando che quando si arriverà finalmente a poter eliminare le misure restrittive in Veneto, e magari a togliere le mascherine, “nessuno si sognerà di sorridere” se parte del Paese sarà ancora in emergenza.

LEGGI ANCHE: Coronavirus, Musumeci: “Sbarchi non autorizzati sullo Stretto dalla Calabria”

“MOLTO PREOCCUPATI PER IL CLUSTER DI VERONA”

“Siamo molto preoccupati per il cluster di Verona”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, annunciando l’attivazione di “un focus su Verona”, dove si stanno “allestendo postazioni di terapia intensiva oltre ogni misura”. La speranza è di “allestirli per nulla, ma può accadere che tra due o tre giorni andiamo in overbooking”, continua Zaia. Verona, “all’inizio è stata Cenerentola in termini di contagi, ma oggi paga lo scotto della contiguità con il bresciano” e le aree lombarde più colpite.


LEGGI ANCHE: Coronavirus, a Bologna tamponi in stile pit-stop: fatti in auto

“PRONTI A REQUISIRE RESPIRATORI VETERINARI”

“Stiamo pensando alla confisca, che è un brutto termine, ma di fatto di prendere in prestito i respiratori di tutti gli studi veterinari”, annuncia il governatore del Veneto, precisando che la parte meccanica, quella che si potrebbe considerare il motore dei respiratori veterinari, è uguale a quella dei respiratori per umani, mentre ovviamente i terminali devono essere sostituiti.

Secondo il censimento i respiratori veterinari in Veneto “sono una cinquantina”, aggiunge Zaia. “Adesso servono a noi, poi li restituiremo“, conclude il governatore, chiarendo che i respiratori saranno presi “in via prudenziale”, perché “oltre ai nostri 825 posti che abbiamo sulla carta dobbiamo prevedere che ne siano necessari di più”. Anche se la speranza, ovviamente, è che poi non sia necessario utilizzarli.

LEGGI ANCHE: Coronavirus, Crisanti (virologo): “Ci sono di certo 450.000 casi non diagnosticati”

MODELLO PREDITTIVO ‘VEDE’ 2 MILIONI DI VENETI CONTAGIATI

Un modello utilizzato dalla Regione Veneto “ci dice che arriveremo a un punto che forse avremo due milioni di veneti contagiati” attorno alla metà di aprile”, spiega Zaia, secondo cui “resteremo con una nebulosa di sapere di avere avuto molti cittadini che non saremo riusciti a intercettare per ovvi motivi, logistici, epidemiologici, pratici, che saranno gli asintomatici positivi che poi si negativizzeranno, come accade”.

“MIA ORDINANZA HA RIDOTTO SPOSTAMENTI DEL 44,6%”

“Abbiamo i dati perché abbiamo iniziato a censire gli spostamenti, ovviamente in forma anonima, con il gestore telefonico Tim, e la mia ordinanza ha ridotto i transiti nel territorio regionale del 44,6%”, rivendica il presidente della Regione Veneto riferendosi all’ordinanza di venerdì 20 marzo, che impone la chiusura domenicale degli esercizi commerciali e che per portare a passeggiare il cane si debba rimanere entro 200 metri dalla propria abitazione.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it