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Bologna, caos Pd. Zacchiroli si smarca dall’affondo sul Cassero

BOLOGNA - E' caos nel

Pubblicato:24-03-2015 14:13
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:12

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documento bologna (700 x 525)BOLOGNA – E’ caos nel Pd di Bologna sull’ordine del giorno, elaborato durante il Consiglio comunale di ieri, che tra le altre cose invita la Giunta a evitare “rendite di posizione” nel sostegno alle Libere forme associative (Lfa) e che, di fatto, si inserisce nell’aspro dibattito scatenatosi attorno alla serata “Venerdì credici” del Cassero, lo storico circolo Arcigay cittadino. Il renziano Benedetto Zacchiroli prende seccamente le distanze dal documento dopo che, nel testo circolato ieri a Palazzo D’Accursio, in calce era comparsa anche la sua firma. Pronte le scuse di Raffaella Santi Casali, prima firmataria dell’odg, che assicura: il nome di Zacchiroli verrà tolto.

casseroIl consigliere renziano interviene sulla vicenda via Facebook. “Come si dice: verba volant sed scripta manent. La mia firma su quell’ordine del giorno non c’è e se mi verrà chiesta declinerò l’invito”, scrive Zacchiroli: “I metodi sono altri e questi non sono i miei. Pregiudiziali e strumentalità non stanno nel mio agire politico, forse in quello di altri. Mi spiace per i giornalisti che hanno dato una notizia non vera (per quanto riguarda la mia sottoscrizione), chi li ha informati li ha informati male e temo in malafede”. Parole alle quali si accompagna la pubblicazione di un’immagine dell’odg, con sei firme: Santi Casali, Maurizio Ghetti, Rolando Dondarini, Daniela Turci, Angelo Marchesini e Tommaso Petrella. La versione cartacea di cui ieri è venuta in possesso la ‘Dire’, però, presenta altri due nomi aggiunti a penna: quella di Corrado Melega e, per l’appunto, quello di Zacchiroli. Anche se, evidentemente, a giudicare dalle dichiarazioni di oggi il consigliere dem non ne sapeva nulla.

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