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PALERMO – C’è anche il deputato all’Assemblea regionale siciliana Giuseppe Castiglione tra gli arrestati nel blitz antimafia scattato questa mattina ad opera dei carabinieri del Ros, coordinati dalla procura di Catania. In arresto è finito anche il consigliere comunale di Sicilia Futura a Misterbianco, Matteo Marchese. Castiglione, che guida il gruppo Popolari e autonomisti a Sala d’Ercole, è anche componente della commissione Antimafia di Palazzo dei Normanni.
Castiglione ha centrato l’elezione al Parlamento regionale alle elezioni del 2022 ottenendo 5.397 preferenze nel collegio provinciale di Catania. Secondo la procura di Catania, l’inchiesta avrebbe portato alla luce “un accordo” tra i vertici del clan mafioso Santapaola-Ercolano e Castiglione, che era candidato all’Ars nella lista Popolari e autonomisti e che era già presidente del consiglio comunale di Catania.
“Castiglione avrebbe accettato la promessa di voti, promettendo a sua volta la realizzazione degli interessi del clan”, spiega la procura di Catania. Gli affari citati dai magistrati sono quelli relativi all’affidamento di lavori pubblici e servizi pubblici connessi alla gestione del cimitero di Catania.
Nell’elenco degli arrestati figurano anche il sindaco di Ramacca, Nunzio Vitale, e il consigliere comunale della cittadina catanese Salvatore Fornaro, vice presidente del Consiglio. Anche i due, secondo gli inquirenti, avrebbero ricevuto l’appoggio elettorale di Cosa nostra in occasione delle Amministrative. Vitale e Fornaro facevano parte della lista ‘Ramacca costruiamo una bella storia’.
L’accordo avrebbe previsto “l’impegno da parte degli affiliati di procurare voti a favore dei due politici in cambio dell’affidamento di lavori pubblici a ditte segnalate dalla stessa associazione mafiosa”.
“Ho appreso stamane la notizia, non sono in grado di fare commenti, la magistratura farà la propria parte. Al momento non ho dettagli sull’argomento“. A dirlo è stato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a margine del ‘Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo’, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano dell’arresto del capogruppo dei Popolari autonomisti all’Ars Giuseppe Castiglione.
Il clan colpito è quello egemone a Catania, Santapaola-Ercolano, e la sua proiezione a Ramacca. Oltre cento i militari impegnati nell’esecuzione del provvedimento. Alcuni arresti sono stati eseguiti anche a Palagonia e Bologna. I capi d’imputazione sono complessivamente 15.
Tra i beni sequestrati anche due aziende di onoranze funebri, del valore complessivo di trecentomila euro. L’inchiesta ha alzato il velo sugli affari dei Santapaola-Ercolano sviluppati attraverso gruppi criminali a loro storicamente collegati: quelli del Castello Ursino e della famiglia di Ramacca. Secondo la procura di Catania, inoltre, l’inchiesta ha portato alla luce “la capacità dei clan di infiltrarsi nelle istituzioni attraverso politici locali dei quali – si legge in una nota – hanno sostenuto la candidatura nelle tornate elettorali per i Comuni di Misterbianco e Ramacca nel 2021 e dell’Assemblea regionale siciliana del 2022″.
Ricostruito dagli inquirenti l’organigramma del gruppo criminale del Castello Ursino, al vertice del quale ci sarebbe Ernesto Marletta, uno dei 19 arrestati. L’organizzatore sarebbe invece Rosario Bucolo, anche lui finito in cella.
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