VIDEO | I leader stranieri a Kiev per il terzo anniversario dell’invasione russa. Peskov: “Inutile parlare con l’Europa”

Costa, von der Leyen e Trudeau capofila della solidarietà. E l'Ue approva un altro un pacchetto di sanzioni contro Putin.

Pubblicato:24-02-2025 09:14
Ultimo aggiornamento:24-02-2025 16:38

Kiev
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ROMA – L’Europa in Ucraina. Fisicamente. Una dozzina di capi di stato e di governo provenienti da Europa e Canada sono arrivati a Kiev in treno per celebrare il terzo anniversario dell’invasione russa, accolti alla stazione della capitale dal ministro degli esteri Andrii Sybiha e dal capo dello staff del presidente Andrii Yermak. “Siamo a Kiev oggi perché l’Ucraina è l’Europa. In questa lotta per la sopravvivenza, non è solo il destino dell’Ucraina a essere in gioco. È il destino dell’Europa”, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, arrivata insieme ad Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo. Sono loro che traducono simbolicamente la solidarietà europea nel pieno d’una drammatica frattura tra Ucraina e Donald Trump, che in un veloce riavvicinamento con il Cremlino ha liquidato Zelensky come un “dittatore”.

Zelensky ha impresso un tono cupo alla giornata (scrive il New York Times) e ha dichiarato al popolo del suo Paese di essere orgoglioso del loro “eroismo assoluto” nel combattere e vivere la guerra: “Tre anni di resistenza. Tre anni di gratitudine. Tre anni di eroismo assoluto degli ucraini. Sono orgoglioso dell’Ucraina!” ha detto Zelenskiy in un post con un video che mostra la vita dei comuni ucraini in prima linea e nelle attività quotidiane durante la guerra. “Grazie a tutti coloro che lo proteggono e lo aiutano”.

ULTERIORI SANZIONI

Sfidando ulteriormente Kiev e i suoi alleati europei, Washington oggi sta pianificando di presentare al Consiglio di sicurezza e all’Assemblea generale delle Nazioni Unite una bozza di testo che chiede una “rapida fine” al conflitto ma non fa alcun riferimento alla sua integrità territoriale.

Per tutta risposta i ministri degli esteri dell’Ue hanno approvato un sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che comprende il divieto di importazioni di alluminio primario, la vendita di console di gioco e il “ban” di 73 navi della flotta ombra. Parlando a Kiev, von der Leyen ha affermato che l’Ucraina riceverà unna nuova sovvenzione di 3,5 miliardi di euro dall’Ue a marzo.

TRUDEAU: “GLI UCRAINI TRIONFERANNO”

Il primo ministro canadese uscente Justin Trudeau ha descritto l’invasione dell’Ucraina come “una guerra al nostro stile di vita, una guerra alla democrazia, allo stato di diritto e all’autodeterminazione, una guerra alla giustizia, una guerra alla verità” e ha condannato quelli che ha definito i “disgustosi crimini di guerra” della Russia. “Gli ucraini trionferanno perché gli ucraini stanno lottando per ciò che è giusto, ma non possono e non devono farlo da soli. Gli ucraini hanno perso la vita combattendo coraggiosamente per la loro terra, i bambini sono stati portati via dalle loro famiglie, dalle loro case e dalle loro comunità, il che è un disgustoso crimine di guerra”.

LA CAPRIOLA DI PESKOV

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha tenuto una sua conferenza stampa quotidiana a Mosca, cnella quale ha dichiarato che la Russia a questo punto non vede alcuna necessità di riprendere il dialogo con l’UE. Ha detto che a differenza degli Stati Uniti, la strada che l’Europa segue è quella di prolungare il conflitto.

Secondo Keir Starmer l’Occidente si trova ad affrontare un “momento irripetibile in una generazione”. Il primo ministro britannico ha detto che “a tre anni dalla barbara invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte di Putin, ci troviamo di fronte a un momento irripetibile per la nostra sicurezza collettiva e i nostri valori. Continuiamo a sostenere l’Ucraina per una pace giusta e duratura“.

Il presidente Trump ha cambiato il dibattito globale nelle ultime settimane, e ha creato un’opportunità. Ora dobbiamo mettere a posto i fondamentali. Se vogliamo che la pace duri, l’Ucraina deve avere un posto al tavolo, e qualsiasi accordo deve basarsi su un’Ucraina sovrana sostenuta da forti garanzie di sicurezza”.

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