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Cavalli ‘terapisti’ rischiano di perdere casa: l’appello al sindaco

L'associazione di ippoterapia 'Il Paddock' doveva trasferirsi nel parco città-campagna, e invece...

Pubblicato:24-02-2023 09:52
Ultimo aggiornamento:24-02-2023 10:28

CAVALLI TERAPISTI
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ROMA – Evelyn ha vent’anni e una lunga storia a servizio dei più fragili. Non ha una ‘chioma’ fluente, per quello che potrebbe essere considerato un ‘difetto’ di nascita, ma uno sguardo calmo e una personalità talmente forte da renderla paziente e perfetta per i compiti delicati che è chiamata a svolgere quotidianamente. Dopo essere stata protagonista anche sui campi di gara, per lei è in arrivo una nuova sfida: trasmettere un po’ della sua forza alle donne vittime di violenza. Evelyn è uno dei 15 cavalli del centro ippico Il Paddock, un fazzoletto di terra tra il Reno e il Centro sportivo Barca, a Bologna. Quindici cavalli, chi salvato dal macello, chi donato a fine carriera, che a novembre rischiano di restare senza casa.

IL FUTURO DEL PADDOCK

La concessione ventennale con cui il Comune nel 2003 ha affidato quello spazio all’associazione, specializzata in percorsi di ippoterapia per le persone fragili e in condizione di disagio e corsi di equitazione, scadrà in autunno e la preoccupazione cresce, perché la promessa di nuovi spazi nel parco città-campagna di Borgo Panigale, ribadita in campagna elettorale, per ora non è stata mantenuta. E il tempo stringe. Perché se anche Palazzo D’Accursio dovesse decidere di prorogare la concessione, potrebbe essere l’Ausl a fermare le attività, visto che la struttura, per gli spazi esigui di cui dispone, fa fatica a rispettare i requisiti richiesti dai nuovi regolamenti d’igiene per il benessere animale. Per questo, il trasferimento nel parco città-campagna, proposto dal Comune un paio di anni fa, era la soluzione attesa. “Ci avevano detto che sarebbero stati necessari due anni per realizzarlo. Due anni sono passati e vorremmo capire se quella prospettiva c’è ancora”, chiede la responsabile de Il Paddock, Angela Ravaioli.

CAVALLI TERAPISTI CERCANO CASA

Chi cerca Angela Ravaioli, può trovarla tra i suoi cavalli, Evelyn, Barbie, Ronny, Star, Sandokan, Cielo. Un manipolo di destrieri a cui fanno compagnia Demon il gatto rosso, un paio di cani, due asini e la capretta Heidi, che qualcuno l’estate scorsa ha abbandonato fuori dalla staccionata del maneggio. Angela domani incontrerà il sindaco Matteo Lepore, che già in campagna elettorale aveva fatto visita all’associazione. “Siamo alla ricerca di una nuova sistemazione più grande e accogliente che ci permetta di realizzare tanti sogni che abbiamo nel cassetto. Vorremmo che l’amministrazione trovasse per noi una sistemazione più idonea. Non è facile sistemare i cavalli, ma i posti ci sono, chiediamo all’amministrazione di aiutarci velocemente a questo progetto”, spiega Ravaioli parlando alla ‘Dire’. “In questo periodo seguiamo molti ragazzi in difficoltà dopo la pandemia, con storie di problemi alimentari, ritiro scolastico, isolamento”, racconta. Alle incertezze sul futuro, si sono aggiunti nel frattempo altri problemi. “Ci hanno tagliato gli aiuti economici: avevamo una convenzione con l’Asp per seguire persone a bassa soglia. Quel compenso ci serviva per le spese e il mantenimento dei cavalli. Dicono non c’è più bisogno, peccato che dai servizi ci arrivino tante richieste”, testimonia Ravaioli. Il maneggio è in attività dal 2007 e oggi è frequentato, tra ippoterapia, volteggio ed equitazione, da 120 ragazzi circa. “Andiamo dal sindaco con la speranza che la situazioni si sblocchi”, incrocia le dita.


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