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Ucraina, l’insegnante della scuola italiana: “Aiutateci, siete paese amico”

L'insegnante aggiunge che oggi a Zhytomyr si sono sentite alcune esplosioni nel corso della mattina

Pubblicato:24-02-2022 17:42
Ultimo aggiornamento:24-02-2022 17:46

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ROMA – “Speriamo che l’Italia, un Paese amico, che ha rapporti sia con l’Ucraina che con la Russia, ci possa aiutare”: a parlare con l’agenzia Dire è Natalija Nagalevska, insegnante nella Scuola ucraina-italiana “Vsesvit”, a Zhytomyr, circa 150 chilometri a ovest di Kiev.

Secondo la docente, che nell’istituto insegna proprio lingua italiana, negli spazi sotterranei dell’edificio è possibile accogliere oltre 200 persone. “Stiamo allestendo le scorte e tutto ciò che è necessario per il rifugio, in uno spirito di solidarietà, qualora fosse necessario per gli abitanti dei quartieri vicini” riferisce Nagalevska. “I ragazzi sono tutti a casa oggi e nell’istituto siamo solo noi docenti e la direttrice, ma temiamo che questa notte la situazione possa peggiorare: è bene prepararsi”.

L’insegnante aggiunge che oggi a Zhytomyr si sono sentite alcune esplosioni nel corso della mattina. Al momento, però, la situazione apparirebbe tranquilla. La Scuola è nata nel 1994 grazie all’impegno di una ex prigioniera politica sovietica, Sofia Beliak, e di un sacerdote emiliano, padre Giuseppe Dossetti, figlio di un altro Giuseppe Dossetti, partigiano e padre costituente. L’istituto, frequentato da circa 200 studenti, è gestito dai salesiani. Attivati anche corsi per una ventina di alunni con disabilità.


Rispetto al ruolo dell’Italia, Nagalevska sottolinea di non poter fare ancora richieste definitive e precise. “Vogliamo la pace” dice. “Ci importa solo questo: aiutateci”.

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