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Invasione Ucraina, allarme Unicef: “Rischio immediato per sette milioni e mezzo di bambini”

L'associazione chiede l'immediato cessate il fuoco

Pubblicato:24-02-2022 10:17
Ultimo aggiornamento:24-02-2022 14:05
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bambini fratelli famiglia
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ROMA – L’Unicef è “profondamente preoccupato perché l’intensificarsi delle ostilità in Ucraina rappresenta una minaccia immediata per le vite e il benessere di 7,5 milioni di bambini. Negli ultimi giorni colpi di armi pesanti lungo la linea di contatto hanno già danneggiato Infrastrutture idriche di base e scolastiche. Se i combattimenti non si fermeranno, decine di migliaia di famiglie potrebbero essere costrette a sfollare, facendo drammaticamente aumentare i bisogni umanitari“. Così il Direttore generale dell’Unicef Catherine Russel.

“L’Unicef- spiega Russel- sta lavorando in Ucraina Orientale per ampliare i programmi salvavita per i bambini. Questi comprendono: il trasporto di acqua sicura nelle aree colpite dal conflitto, il preposizionamento di aiuti per la salute, l’igiene e l’istruzione di emergenza il più vicino possibile alle comunità vicino la linea di conflitto e lavorare con le municipalità per assicurare aiuto immediato per i bambini e le famiglie che hanno bisogno di sostegno. Team mobili supportati dall’Unicef stanno fornendo cure psicosociali ai bambini traumatizzati dall’insicurezza cronica. Gli ultimi 8 anni di conflitto hanno causato danni profondi e durevoli ai bambini su entrambi i lati della linea di contatto. I bambini in Ucraina hanno un disperato bisogno di pace, adesso”.

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L’Unicef fa eco all’appello del Segretario Generale “per un immediato cessate il fuoco e chiede alle parti di rispettare i loro obblighi internazionali a proteggere i bambini da pericoli e assicurare che gli attori umanitari possano raggiungere in sicurezza e velocemente i bambini che hanno bisogno. L’Unicef chiede anche a tutte le parti di non attaccare infrastrutture essenziali da cui i bambini dipendono – compresi sistemi idrici, igienico sanitari, strutture sanitarie e scolastiche“.

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