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Vaccino agli over 60 in 22 comuni: Bertolaso attacca la variante inglese

La Regione Lombardia rimodula la campagna vaccinale nelle zone più colpite dalla pandemia, immunizzando la popolazione tra i 60 e i 79 anni nelle province di Bergamo e Brescia

Pubblicato:24-02-2021 16:41
Ultimo aggiornamento:24-02-2021 17:04
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di Laura Iazzetti e Nicola Mente

MILANO – Regione Lombardia si appresta a rimodulare la campagna vaccinale concentrando, come già annunciato, le vaccinazioni nelle zone più colpite dalla pandemia. “Vaccineremo la popolazione tra i 60 e i 79 anni in 14 comuni della provincia di Bergamo e in 8 comuni della provincia di Brescia per evitare che il contagio si diffonda”, spiega il consulente per la campagna vaccinale della Lombardia, Guido Bertolaso durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo programma di somministrazioni. Si inizierà fra domani e dopodomani.

Gli over 60 coinvolti– specifica Bertolaso- saranno 24.000. Prima, però, in questi territori verranno concluse le vaccinazioni per gli ultraottantenni. “Abbiamo individuato 4 centri dove fare le somministrazioni (2 in provincia di Bergamo e 2 in provincia di Brescia”, aggiunge Bertolaso. L’obiettivo è fare circa 4.000 inoculazioni al giorno in modo da chiudere entro 5-6 giorni in questi 22 comuni bergamaschi e bresciani (utilizzando sia Pfizer sia Astrazeneca per chi è sotto i 65 anni). “Siamo in tempo di guerra, bisogna lavorare per fermare la diffusione della variante inglese”, commenta Bertolaso. Dalle zone al confine tra Bergamo e Brescia poi si passerà alle altre zone maggiormente colpite, sempre in provincia di Brescia. Bertolaso parla di “103 comuni”. “Ci sposteremo verso il centro e così via in base alla disponibilità delle dosi”, rivela.


Interventi specifici ci saranno anche in quei territori lombardi che attualmente sono in zona rossa. “A Bollate d’accordo con il direttore dell’Ats, Walter Bergamaschi, abbiamo deciso di vaccinare subito tutti gli over 80 (circa 4.000) e tutti gli insegnanti. A Viggiù, invece, essendo un comune al confine con la Svizzera, vaccineremo da subito tutti i lavoratori transfrontalieri per limitare la diffusione di varianti. A Mede, in provincia di Pavia, stiamo già somministrando il siero ai soggetti a cui abbiamo dato la priorità”, specifica Bertolaso.
Con queste nuove indicazioni, ci sarà anche una rimodulazione dei vaccini nel resto della Lombardia. La Regione rassicura che non ci sarà nessuna diminuzione per le somministrazioni agli over 80. “Rallenteremo il settore 1 bis che è quello in cui ci sono tutta una serie di categorie che si occupano di attività sociali e che non sono quelle più a rischio”, aggiunge Bertolaso. “La coperta è quella che è. Ci dobbiamo muovere per priorità”, conclude.

“GUARDIAMO ANCHE AD ALTRI FARMACI: I RISULTATI DI SPUTNIK SONO POSITIVI”

“È giusto che i nostri uomini di governo studino tutte le misure possibili per aumentare la produzione dei vaccini già esistenti e individuare la possibilità di usare vaccini che sono già in circolazione per il mondo e che al momento a quanto ci risulta non hanno ammazzato nessuno”.

Il consulente della Regione Lombardia per la campagna vaccinale ed ex capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, vuole che si guardi non solo a Pfizer, Moderna e AstraZeneca, ma anche ad altri vaccini, come lo Sputnik russo, che sono già in circolazione e sui quali ci sono già pareri positivi dal punto di vista scientifico. “Ho parlato con alcuni professori tra cui c’è quello che ha scoperto il vaccino della parotite” e i loro responsi “mi sono sembrati positivi”, sostiene Bertolaso. Adesso secondo il superconsulente “si tratta di capire la qualità della produzione di questo vaccino che potrà essere controllata solo andando in fabbrica per verificare che sia fatto secondo le norme”.

Da lì la speranza sul vaccino russo, lo Sputnik: “Spero vada in orbita presto perché so che a fine gennaio la società russa ha fatto domanda all’Ema per averlo riconosciuto e mi pare che verso la metà di questo mese Ema abbia reagito, quindi ora dovranno organizzare un viaggio a Mosca a visitare la fabbrica e studiare gli impianti”, perché da un punto di vista della risposta scientifica e dell’attendibilità, i risultati di Sputnik “sono molto positivi”.

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