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Tg Riabilitazione, edizione del 24 febbraio 2021

In questa edizione sindrome post Covid, neuroriabilitazione, protesi, stampa 3D

Pubblicato:24-02-2021 13:33
Ultimo aggiornamento:24-02-2021 13:33

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SINDROME POST COVID, PERCORSO RIABILITAZIONE ANCHE A CASA

A un anno dall’esordio della pandemia il Covid non e’ piu’ una malattia sconosciuta. Tanta strada e’ stata compiuta dalla ricerca e diversi vaccini sono stati approvati. Non si sono comprese però ancora bene le ripercussioni dell’infezione nel lungo periodo. Molti pazienti infatti lamentano una sintomatologia spiccata, e soprattutto una fatica cronica, anche molti mesi dopo essersi negativizzati. Per seguire questo tipo di persone e avviarle a una riabilitazione da proseguire anche a casa, da aprile dello scorso anno e’ stato attivato presso il presidio Columbus della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma un ‘Day hospital post Covid’. L’agenzia di stampa Dire ne ha parlato con il responsabile, il dottor Matteo Tosato.

ARTE POTENZIA EFFICACIA DELLA NEURORIABILITAZIONE

Uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology e condotto presso la Fondazione Santa Lucia di Roma ha unito i grandi capolavori dell’arte alla tecnologia della realtà virtuale per potenziare l’efficacia della neuroriabilitazione a favore di persone che, a seguito di un ictus, hanno subito danni neurologici gravi che comportano la riduzione o la perdita dell’utilizzo di un braccio o di un lato del corpo. E’ stato chiesto ai pazienti di muovere un cursore su una tela virtuale di fronte a loro utilizzando la mano del lato del corpo paralizzato a causa della lesione al cervello. Invece di colorare una tela bianca, i loro movimenti scoprivano l’immagine di un capolavoro artistico restituendo, al termine dell’esercizio, l’opera completa. “Abbiamo scoperto- ha detto il co-autore dello studio Marco Iosa, ricercatore dell’Istituto- che, analogamente all”Effetto Mozart’ della musico-terapia, in questo modo esiste quello che abbiamo chiamato l”Effetto Michelangelo’, ovvero un incremento del coinvolgimento del paziente nel percorso di neuroriabilitazione”.


MONITORAGGIO MOVIMENTI PROTESI CON RADIOSTEREOMETRIA

Micro movimenti della protesi di anca o ginocchio possono causare al paziente sintomatologia dolorosa e disturbi funzionali dell’articolazione, fino al fallimento dell’impianto e alla necessità di sottoporsi a un nuovo intervento. Non un problema isolato: alcune stime dicono che i pazienti insoddisfatti dopo l’intervento di protesi al ginocchio, per esempio, sono tra il 15 e il 20%. L’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano sta sperimentando un sistema, basato sulla radiostereometria, in grado di rilevare piccoli spostamenti delle protesi. Il paziente dopo l’impianto viene sottoposto a una radiografia per costruire un modello 3D, tramite un software dedicato, del device posizionato. A cadenza regolare, poi, viene sottoposto a ulteriori radiografie con successiva ricostruzione modellizzata 3D dell’impianto che viene comparata con quella iniziale, evidenziando eventuali migrazioni.

CON STAMPA 3D RICOSTRUITO IL 90% DI UN MUSCOLO

Il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata ha collaborato a una ricerca internazionale che si sta occupando di come ricostruire attraverso la stampa 3D una vasta area di tessuto muscolare e come ripristinarne la funzionalità. I ricercatori sono riusciti a ricostruire la massa di un muscolo mancante per il 90% sfruttando la tecnologia di stampa 3D creata per assemblare in modo ordinato le cellule staminali mio-geniche e il biomateriale di supporto. “Le distrofie muscolari e i grandi traumi dovuti a strappi accidentali o interventi chirurgici di ablazione di tumori portano a un’estesa perdita di tessuto e ciò richiede un approccio ricostruttivo per recuperare il danno muscolare”, ha spiegato Cesare Gargioli.

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