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Coronavirus, gli imprenditori: “Bloccare Lombardia e Veneto mette a rischio 40% Pil”

"Il contraccolpo non lo vedremo nelle prossime due settimane, ma fra un mese e mezzo", dice Giordano Riello il presidente di N-Plus già vicepresidente di Confindustria giovani

Pubblicato:24-02-2020 08:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:02
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ROMA – Giordano Riello, presidente di N-Plus, già presidente dei giovani di Confindustria Veneto, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Sugli effetti del Coronavirus in economia.

Le vere conseguenze saranno relative al contagio economico che stiamo subendo nel Nord Italia. La situazione non è facile, anche perché bloccare la Lombardia e il Veneto significa mettere a rischio il 40% del pil italiano. Codogno e Casalpusterlengo sono zone ad alta densità industriale. Per non parlare della Cina, se si blocca la Cina in questo momento si blocca l’intera economia mondiale. Il contraccolpo non lo vedremo nelle prossime due settimane, ma fra un mese e mezzo”.

Sulla gestione del quotidiano nella sua azienda, Riello dice: “C’è preoccupazione. Noi abbiamo indetto per questa mattina un tavolo di crisi aziendale di gruppo, con medici ed esperti virologi per prendere tutte le precauzioni del caso per salvaguardare i nostri lavoratori. Abbiamo annullato tutte le trasferte all’estero dei nostri collaboratori”.


Quanto ai provvedimenti del governo per le imprese, il presidente di N-Plus afferma: “Sicuramente l’azione che il governo deve intraprendere verso le aziende è l’interruzione delle rate dei mutui, oltre che i classici ammortizzatori sociali che dovranno intervenire senza le consuete lunghe burocrazie”.

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