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ROMA – Oltre 600 ragazzi. Ventiquattro squadre. Una addirittura dalla Francia. Sono i numeri del Superchallenge under 14, la competizione di rugby per i giovani sotto i 14 anni fondata sette anni fa. Il torneo itinerante, che si gioca in cinque tappe dislocate in tutta Italia, questo fine settimana si e’ disputato a Roma. Ad alzare il trofeo e’ stata proprio la squadra francese del Perpignan, che ha sconfitto in finale il Petrarca di Padova. Un momento di sport e formazione.
Non solo campo e mete, la socialita’ e’ parte essenziale del Superchallenge. Sabato sera, alla vigilia della fase finale del torneo, capitani, allenatori e dirigenti di tutte le squadre hanno cenato insieme per condividere le rispettive esperienze. “E’ importante accendere i riflettori sui nostri giovani- dice il garante per l’Infanzia della regione Lazio Jacopo Marzetti, presente all’iniziativa- per questo ho ritenuto importante partecipare al Superchallenge under 14, per dare attenzione ai ragazzi che credono nei valori dello sport e non passano le giornate davanti alla tv”.
Fabrizio Mione, presidente Superchallenge under 14, sottolinea: “I ragazzi di questa eta’ sono a meta’ tra gli anni del gioco e quelli agonistici. Un ‘buco’ che proviamo a colmare con questo confronto agonistico importante che mantiene alta la voglia di giocare a rugby in una fascia di eta’ ad alto tasso di abbandono”.
Marco Iscaro, responsabile sviluppo dell’Unione rugby capitolina che ha ospitato le finali, aggiunge: “Oltre all’aspetto sportivo che e’ molto importane, e’ fondamentale che oltre 600 ragazzi si siano confrontati, scoprendo il piacere di stare insieme, di vivere giorni di confronto. Il rugby cerca di formare le persone e trasmettere i valori: prima viene l’uomo e poi tutto il resto”.
Antonio Luisi, presidente del comitato regionale Lazio della Federazione Rugby, parla di “un importante evento di promozione: diamo ai ragazzi l’occasione di vivere un’esperienza formativa dal punto di vista tecnico-agonistico. Attraverso il Superchallenge under 14 i giovani si avvicinano al rugby strutturato. Il momento sportivo non e’ fine al risultato del campo, ma aiuta a vivere i momenti di condivisione e confronto con gli altri: una cosa che ai giovani servira’ nel loro futuro”.
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