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Detenuti pittori premiati per l’Anno gramsciano

CAGLIARI - "Penso

Pubblicato:24-02-2016 17:20
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:02

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Sardegna - CULTURA. ANNO GRAMSCIANO CONFERENZA FIRINO

CAGLIARI – “Penso che questa iniziativa sarebbe piaciuta molto anche ad Antonio Gramsci, che purtroppo ha passato molti anni della sua vita dietro le sbarre di un carcere”. L’assessore alla Cultura e Istruzione Claudia Firino non nasconde l’emozione durante la conferenza stampa oggi nella sede dell’assessorato di viale Trieste a Cagliari, durante la quale l’esponente della Giunta Pigliaru ha illustrato la prima iniziativa de “l’Anno gramsciano“, iniziato ufficialmente il 22 gennaio di quest’anno e che si concluderà il 27 aprile del 2017. A inaugurare l’iniziativa culturale promossa per il 125esimo anniversario dalla nascita dell’intellettuale sardo fondatore del partito Comunista in Italia, sarà la cerimonia di premiazione questo sabato nel paese natio di Gramsci, Ales, dei vincitori della seconda edizione del premio di pittura “Gramsci dietro le sbarre”, promosso dall'”Associazione casa natale Antonio Gramsci”.

Il premio è riservato ai detenuti delle carceri italiane (coinvolte oltre cento persone di 29 istituti di pena, tra i quali anche San Vittore e Rebibbia), chiamati a produrre un’opera ispirata alla prigionia del filosofo, morto nel 1937. Alla premiazione interverrà anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando, mentre la scelta dei vincitori è affidata a una giuria presieduta dall’artista internazionale Pinuccio Sciola. I dipinti sono già esposti in una mostra allestita nei locali del Comune di Ales, fino al suo trasferimento a Lecce, dove verrà riproposta il prossimo mese. “È questo solo il primo passo di un percorso- spiega Firino- che si concluderà ad aprile dell’anno prossimo. È ancora in ‘work in progress’, con l’obiettivo di mettere insieme tante iniziative e renderle coerenti tra loro. Inutile dire- continua- che una parte importante sarà rappresentata dal coinvolgimento delle scuole, e vorrei che il pensiero di Gramsci, ancora oggi attuale, venga reinterpretato e fatto proprio dalle nuove generazioni. Non è un mistero che Gramsci venga studiato più all’estero che in Italia: il progetto che stiamo portando avanti va anche nella direzione di rendere consapevoli i ragazzi sardi che questa terra ha dato i natali a uno dei più grandi pensatori del Novecento”. La prima tappa dell’Anno gramsciano sarà l’istituzione di un Comitato, presieduto dalla Regione, che coordinerà le varie iniziative. Ne faranno parte le università di Cagliari e Sassari, i Comuni di Cagliari, Ales, Ghilarza e Santu Lussurgiu, l’Istituto Gramsci Sardegna con le varie associazioni gramsciane, e la Fondazione Banco di Sardegna.


Di Andrea Piana, giornalista

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