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Unioni civili, Lorenzin: “Lo stralcio della stepchild non è sufficiente” VIDEO

Invece "per i bambini già nati in questo momento decidono i giudici, a garanzia e a tutela della continuità affettiva", commenta il ministro della Salute

Pubblicato:24-02-2016 13:24
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:02

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ROMA – “Lo stralcio della stepchild è sicuramente un fatto importantissimo ma non è sufficiente”. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della sua visita oggi alla Fondazione Santa Lucia di Roma.

“Lo stralcio- ha proseguito- è veramente un elemento di grande buon senso, perché il tema dell’apertura alla maternità surrogata e all’utero in affitto che c’era nelle stepchild era oggettivamente insopportabile. Mentre io sono qui, però, sia i membri del Pd sia quelli del mio partito stanno lavorando per cercare di vedere come costruire questo emendamento in modo tale che non ci siano quelle equiparazioni al matrimonio- ha concluso- che riteniamo incostituzionali”.

“PER BAMBINI GIÀ NATI DECIDONO GIUDICI” – “Per i bambini già nati in questo momento decidono i giudici, a garanzia e a tutela della continuità affettiva”, commenta Lorenzin. “In Italia abbiamo veramente un paradosso- ha proseguito- ci sono tantissimi bambini in stato di abbandono che dovrebbero essere dati in affidamento o in adozione e tantissime famiglie che vogliono adottare. Eppure non si riesce a fare questo incontro in modo veloce, con il risultato che abbiamo ragazzi negli istituti fino ai 18 anni“. Ha aggiunto Lorenzin: “Credo che aiutare questi ragazzi ad avere delle famiglie sia un fatto importantissimo. Ritengo quindi che si debba rimettere mano al tema delle adozioni e, all’interno di questo, pensare ad un rafforzamento delle adozioni speciali con tutele specifiche per i bambini che già ci sono, facendo però delle audizioni e ascoltando i tribunali dei minori e gli assistenti sociali, cercando di capire quello che veramente accade in queste famiglie. Cosa, questa- ha concluso il ministro- di cui purtroppo non ci siamo occupati durante questo dibattito in Senato”.


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