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Cooperazione, il presidente Dioma: “Puntiamo su diaspore e privati”

"Diaspore e privati, sono loro i nuovi soggetti della cooperazione italiana sui quali scommettere"

Pubblicato:24-01-2018 14:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:23

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ROMA – “Diaspore e privati, sono loro i nuovi soggetti della cooperazione italiana sui quali scommettere”: parola di Cleophas Dioma, animatore del Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo, intervistato dalla DIRE a margine della conferenza nazionale in corso oggi e domani a Roma.

“Un appuntamento importante per valutare ciò che è stato fatto e capire dove stiamo andando” premette Dioma, regista originario del Burkina Faso, direttore del festival Ottobre africano nonché coordinatore presso il Consiglio del Gruppo migrazioni e sviluppo.

Il punto di partenza nell’intervista è che “la nuova legge 125/2014 affida un ruolo nel sistema della cooperazione sia alle diaspore che ai privati, in grado di rafforzare e integrare il contributo delle ong”.


A novembre Dioma è stato uno dei coordinatori del Summit nazionale delle diaspore, una prima assoluta in Italia, nata dalla necessità di coinvolgere anche sul piano politico le associazioni delle comunità straniere.

Un principio che oggi il coordinatore del Consiglio rilancia: “C’è tanta voglia di contribuire, da parte degli africani, degli asiatici, di tutti i migranti, che vogliono vivere bene in Italia e vogliono dare una mano per uno sviluppo equo a livello internazionale e nei loro Paesi d’origine”.

L’altro nodo, al centro della due giorni romana, è il ruolo delle aziende. Secondo Dioma, “il privato è importante perché completa l’azione delle ong, che risolvono problemi concreti, salvando i bambini e formandoli ma poi non sono in grado di dare lavoro a lungo termine”.

In gioco ci sarebbero le opportunità di sviluppo e di sostenibilità nei Paesi di origine dei flussi migratori. “C’è un gap che i privati possono colmare portando lavoro e know-how” insiste Dioma: “Oggi le aziende si inseriscono in un nuovo percorso insieme con le ong, per aiutare anche nella prospettiva delle migrazioni portando in Africa crescita reale”.

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