ROMA – La lunga attesa per il film di Luca Guadagnino sta per terminare: il 25 gennaio “Chiamami col tuo nome” arriva nelle sale italiane. La pellicola ha ottenuto un successo straordinario in tutto il mondo, incassando negli Stati Uniti 9 milioni di dollari e conquistando ben 4 candidature ai premi Oscar 2018 come miglior film, miglior attore protagonista (Timothée Chalamet), migliore sceneggiatura non originale (James Ivory) e miglior canzone (Mystery of love di Sufjan Stevens).
Tratto dal romanzo omonimo di Andrè Aciman, il film racconta l’amore omossessuale tra un adolescente, Elio (interpretato da Timothée Chalamet), e uno studente americano 24anne, Oliver (Arnie Hammer), in vacanza nella provincia di Crema nell’estate del 1983.
“Chiamami col tuo nome”, un successo internazionale
Presentato a gennaio 2017 al Sundance per arrivare il mese successivo al Festival di Berlino, “Chiamami col tuo nome” ha riscosso un grande successo a livello internazionale, tanto da arrivare ad essere considerato uno dei possibili vincitori degli Oscar 2018.
La pellicola è stata candidata anche ai Golden Globe 2018 nelle categorie miglior film drammatico, migliore interprete protagonista (Timothe’e Chalamet) e migliore attore non protagonista (Armie Hammer), non conquistando però nessuna statuetta.
Foto di Antonio Fraioli
Chi è Luca Guadagnino?
Amato all’estero, a malapena conosciuto in Italia, Luca Guadagnino nasce a Palermo nel 1971. Padre italiano e madre algerina, il futuro regista trascorre i primi 6 anni di vita in Etiopia per poi tornare a vivere nella città natale.
Il suo esordio cinematografico avviene nel 1999 con il lungometraggio “The Protagonists” che viene presentato a Venezia. La vera passione del regista siciliano è però il documentario a cui pochi anni dopo torna realizzando “Mundo civilizado”, presentato al Festival di Locarno nel 2003, a cui seguirà “Cuoco contadino” nel 2004.
Nel 2005 Guadagnino realizza il suo secondo lungometraggio “Melissa P.”, un film che segnerà nel bene e nel male la sua carriera. Tratto dal pruriginoso romanzo “100 colpi di spazzola prima di andare a dormine” di Melissa Panarello, la pellicola riscuote un grande successo in sala, ma viene etichettata come un film di serie B. E l’etichetta del film in qualche modo passerà al regista, che nonostante i successi a seguire non riuscirà ad imporsi nel panorama cinematografico italiano.
All’estero invece il talento di Guadagnino non passa inosservato e il suo terzo film “Io sono amore”, del 2009, viene candidato ai Golden Globes e ai BAFTA come miglior film straniero e poi agli Oscar per i costumi.
Il 2015 è quindi l’anno di “The Bigger Spash” con Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson, Matthias Schoenaerts e Corrado Guzzanti, che viene presentato al Festival di Venezia. In quell’occasione Guadagnino annuncia di voler realizzare il remake del film Suspiria, di Dario Argento.
La pellicola, che attualmente sta per essere terminata, è stata oggetto di visione da parte di grande maestro del mondo del cinema: Quentin Tarantino. Il regista di “Django Unchained”, ha raccontato Guadagnino in un’intervista a La Repubblica, si sarebbe commosso e congratulato: “L’abbiamo visto a casa sua e la sua reazione mi ha scaldato- ha raccontato Guadagnino-. Era entusiasta e alla fine piangeva. Perché è un film dell’orrore, ma anche un melodramma. L’obiettivo era di far osservare l’orrore senza riuscire a distogliere lo sguardo, perché sei coinvolto dai personaggi. Amazon è molto contenta, poi si vedrà”.
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