NEWS:

Sanità, Sir Marmot: “Per colmare il gap, abbattere disuguaglianze sociali”

ROMA - Le disuguaglianze di salute nascono dalle

Pubblicato:24-01-2017 12:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:50

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp


ROMA – Le disuguaglianze di salute nascono dalle disuguaglianze nella societa’ e solo intervenendo sugli aspetti politici, sociali e ambientali e’ possibile ridurre la palese e ingiusta differenza nella distribuzione della salute che esiste sia tra Paesi sia all’interno di uno stesso Paese. È questo in sintesi il pensiero dell’epidemiologo di fama mondiale Sir Michael Marmot, secondo cui “la poverta’ non e’ un destino e nulla di cio’ che attiene le iniquita’ di salute e’ inevitabile”. E ha parlato proprio di questo oggi a Roma Marmot, ospite del seminario dal titolo ‘Disuguaglianze di salute: quanto pesano? Si possono modificare?’, organizzato dalla presidente della Commissione Sanita’ in Senato Emilia Grazia De Biasi.

“Ci sono due differenti livelli di ineguaglianza- ha detto all’agenzia Dire l’epidemiologo inglese- il primo riguarda quello a livello di risorse materiali e finanziarie, che richiede azioni specifiche da parte del governo; il secondo e’ quello delle diseguaglianze che colpiscono la vita di tutti i giorni, pur sempre materiali, ma che richiedono interventi dal punto di vista sociale”.


Secondo Marmot per ridurre la soglia di disuguaglianza c’e’ bisogno di “investire in servizi per la prima infanzia, dando supporto alle famiglie- ha detto- puntare sull’educazione, quindi sul livello di istruzione raggiunto o raggiungibile, dal momento che sappiamo bene che il background sociale e’ in grado di predire come andrai a scuola”. Inoltre e’ importante puntare sull’impiego, in particolare dei giovani, per evitare “che lascino prematuramente la scuola diventando futuri disoccupati”.

Marmot ha quindi parlato della situazione del nostro Paese: “L’Italia, come molti Paesi europei, ha un livello troppo alto di disoccupazione giovanile e anche di ragazzi che hanno ricevuto un’istruzione insufficiente rispetto ai coetanei sempre europei, ma di altri Paesi”. Sempre in Italia, ha proseguito l’epidemiologo, ci sono “troppe persone non riescono a garantirsi neanche un reddito minimo sufficiente a sopravvivere o a condurre un’esistenza salutare per acquistare cibo sano per la famiglia, pagare un affitto o comprare vestiti per i figli”.

Nella ricetta indicata da Sir Michael Marmot per ridurre le disuguaglianze in salute c’e’ anche l’indicazione di “creare un ambiente salutare per vivere e lavorare- ha detto ancora all’agenzia Dire- facendo si’ che la ‘soluzione salutare’ sia anche quella piu’ facile in termini di prevenzione: non bere, non fumare, seguire una corretta alimentazione”. Insomma, per l’epidemiologo “c’e’ davvero ancora tanto lavoro da fare, non solo per creare una popolazione piu’ sana, ma soprattutto per ridurre la distanza tra le persone in termini di salute e il loro accesso ai servizi”.

Soddisfatta del seminario la sentarice De Biasi: “E’ andato benissimo- ha raccontato all’agenzia Dire- ed e’ stato un grande onore avere con noi Sir Michael Marmot. I temi emersi sono quelli della disuguaglianza in salute e dell’importanza di politiche attive che smuovano le radici di questa diseguaglianza, che e’ fatta da determinanti sociali: noi sappiamo che i livelli di poverta’ comportano livelli di minore salute e sappiamo anche che la salute ha un gradiente sociale. Non e’ detto che i ricchi stiano bene e i poveri male, ma certamente la scala parte in modo drammatico dalle parti piu’ escluse, a partire per esempio dalle malattie importanti della poverta’ infantile, dall’inesistenza del reddito e di politiche attive dell’istruzione. Ancora una volta si segnala quindi come il sapere, la condizione sociale e la qualita’ di vita siano determinanti assolute per la salute”.

Secondo la senatrice De Biasi le disuguaglianze in salute riguardano da vicino “anche il nostro Paese: il nostro Servizio sanitario nazionale e’ universalistico- ha detto- ma le differenze sociali, di territorio e di risposta e accesso alle politiche della salute sono un tema che va comunque monitorato e anche incrementato. Devo dire quindi grazie a Sir Michael Marmot, perche’ ancora una volta la parola chiave di questa epoca e’ uguaglianza”.

Nato in Inghilterra e cresciuto in Australia, Sir Michael Marmot e’ Professor of Epidemiology and Public Health presso lo University College London. Nel 2015 viene nominato Lown Visiting Professor ad Harvard e Presidente della World Medical Association. Ha presieduto la Commission on Social Determinants of Health (2005-2008), istituita dalla World Medical Organization, e la European review of social determinants and the health divide. Le sue raccomandazioni sono state adottate dalla World Health Assembly e da numerosi Paesi.

Il Governo britannico lo ha incaricato di condurre una revisione dei determinanti sociali e delle disuguaglianze di salute: la Marmot Review e le raccomandazioni in essa contenute vengono ora applicate dai tre quarti delle autorita’ locali in Inghilterra. Autore del volume ‘La salute disuguale: la sfida di un mondo ingiusto’. Vive a Londra. Vincitore di numerosi premi, tra cui il Balzan Prize per l’epidemiologia e il William B. Graham Prize per la ricerca sui servizi sanitari, membro dell’Academy of Medical Sciences, membro onorario della British Academy e della facolta’ di igiene pubblica del Royal College of Physicians, e per sei anni membro della Royal Commission on Enviroment Pollution, e’ stato insignito del titolo di Cavaliere dalla Regina Elisabetta II per il lavoro svolto nel campo dell’epidemiologia e nella comprensione delle disuguaglianze della salute.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it