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Nuova luce e pulizia, a Roma torna a splendere la tomba di Giulio II FOTO

Nuova illuminazione rivela Michelangelo scultore della luce oltreché del marmo, e restituisce le condizioni in cui la Tomba venne realizzata nel XVI secolo

Pubblicato:24-01-2017 16:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:50

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ROMA – La Tomba di Giulio II di Michelangelo, di cui fa parte la celebre statua di Mosè, torna a risplendere grazie un complesso progetto di illuminazione, manutenzione e restauro della Soprintendenza per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma, realizzata con il contributo de ‘Il Gioco del Lotto’.

La nuova illuminazione rivela Michelangelo scultore della luce oltreché del marmo, ed è finalizzata a restituire le condizioni in cui la Tomba venne realizzata nel XVI secolo, negli anni completamente cambiate con la chiusura di una finestra.


L’impianto curato da Mario Nanni, in stretta collaborazione con il restauratore Antonio Forcellino, è stato realizzato con tecniche informatiche e lampade a led di Viabizzuno, in grado di restituire i colori e l’intensità della luce di Roma nella zona di San Pietro in Vincoli.

Dopo quindici anni dall’ultimo intervento il monumento, che è visitato gratuitamente da milioni di persone ogni anno, è stato pulito e restaurato, recuperando gli splendidi colori del marmo di Carrara scelto e scolpito da Michelangelo, ma senza intaccare la patina del tempo. In continuità con l’importante progetto di restauro e comunicazione del 1999-2001, ‘Il Gioco del Lotto’, proseguendo il suo storico legame con l’arte e la cultura, si è offerto di rinnovare il proprio impegno per la salvaguardia dell’opera.

“Si apre così- spiega un comunicato- una nuova stagione nel rapporto tra pubblico e privato che, oltre a promuovere una grande opera di restauro, continua a prendersi cura della conservazione delle opere e della loro conoscenza. Nei prossimi mesi saranno, infatti, organizzate numerose attività per far conoscere al grande pubblico questo straordinario monumento”.

La Soprintendenza ha affidato il lavoro ad Antonio Forcellino, il restauratore che meglio conosce la Tomba di Giulio II e il Mosè, già curatore del restauro del 2001, mentre per l’illuminazione è stato chiamato Mario Nanni.

L’operazione di manutenzione e restauro è stata preceduta da una fase di studio, coronata da una scoperta unica e affascinante. Una delle statue che compongono il monumento, la Vita attiva, trova il suo modello in un affresco di San Silvestro al Quirinale: un caso unico nell’arte di Michelangelo che apre un nuovo capitolo nell’interpretazione del Mosè e dell’intera Tomba di Giulio II. “Il restauro della luce è un settore innovativo. In molti dei nostri luoghi della cultura non ci sono ancora le condizioni di illuminazione ideali per la fruizione”, ha spiegato il Soprintendente, Francesco Prosperetti, a margine della conferenza stampa di presentazione del restauro della luce della Tomba di Giulio II.

“Come Soprintendenza abbiamo iniziato con l’illuminazione del Foro Romano la scorsa estate e oggi passiamo a Michelangelo. Dei lavori sulla Tomba di Giulio II mi colpisce la natura di cantiere di ricerca, così come dovrebbe essere ogni restauro, anche se purtroppo non sempre accade. Per questo la partecipazione di uno sponsor è importante, dimostra un diverso atteggiamento dei privati verso il patrimonio, la tutela e la valorizzazione. Michelangelo ci ha riservato importanti scoperte e novità e la Tomba di Giulio II non finisce mai di stupirci ben al di là della meravigliosa statua di Mosè”.

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