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Parigi, vittime sono militanti curdi. Il portavoce del Centro culturale: “Contro di noi terrorismo”

"Per noi, questo attacco è terroristico. Fa parte di un clima di tensione consapevolmente mantenuto dalla Turchia"

Pubblicato:23-12-2022 16:51
Ultimo aggiornamento:23-12-2022 19:35

Centre Culturel Kurde Ahmet Kaya Google Maps - bandiera curda
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ROMA – Le tre persone rimaste uccise in una sparatoria a rue d’Enghien, nel cuore di Parigi, sono tre militanti curdi, come conferma il quotidiano Le Monde, che rilancia le dichiarazioni di Agit Polat, il portavoce del Centro culturale curdo Ahmet-Kaya. E’ nei pressi di questo edificio che la sparatoria sarebbe avvenuta, stando alle prime ricostruzioni diffuse dai media francesi.

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“Ancora una volta- ha detto Polat- le autorità francesi non sono riuscite a proteggerci. Ancora una volta la Direzione Generale della Sicurezza Interna resta a guardarci invece di garantire la nostra sicurezza. Per noi, questo attacco è terroristico. Fa parte di un clima di tensione consapevolmente mantenuto dalla Turchia”.


Il governo di Ankara è accusato di persecuzioni politica e militare a danno della comunità curda, sia in patria che all’esterno del Paese. Nelle ultime settimane l’esercito turco ha ricominciato a condurre raid aerei nel nord-est della Siria, sede della regione curda del Rojava. Secondo le autorità turche i raid sono necessari a eliminare cellule del Partito curdo dei lavoratori (Pkk) – che Ankara considera un movimento terrorista e accusa di un recente attentato a Istanbul – e contro i gruppi armati di autodifesa curdi. Ma per la comunità curda sono attacchi deliberati contro la popolazione civile e si configurerebbero come crimini contro l’umanità.

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