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Verdi contro Solinas: “Piano casa colata di cemento sulle coste della Sardegna”

Bonelli: "È un manifesto alla deregulation e all'aggressione di ambienti naturali protetti"

Pubblicato:23-12-2020 16:09
Ultimo aggiornamento:23-12-2020 16:09
Autore:

mare
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CAGLIARI – “Per autorizzare la più grande colata di cemento nella storia della Sardegna, anche nelle aree vincolate e sulla costa, la giunta Solinas a trazione leghista utilizza anche l’alibi della pandemia covid. Sta per essere approvata una legge urbanistica, o meglio il piano casa, che prevede una potenziale colata di cemento di oltre 20 milioni di metri cubi di cui quasi la metà concentrate sulle coste dell’isola”. Così in una nota il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, sul dl che verrà discusso dal Consiglio regionale sardo il 28 dicembre.

La legge autorizza l’ampliamento volumetrico di strutture turistico-ricettive, nella misura del 50% delle zone comuni, in considerazione dell’emergenza epidemiologica che detta nuove regole sul distanziamento sociale- spiega Bonelli-. È un manifesto alla deregulation e all’aggressione di ambienti naturali protetti che in nome della rilancio dell’economia sarda sacrifica irreversibilmente un patrimonio ambientale e quindi culturale, che ha reso famosa la bellezza della Sardegna in tutto il mondo, con grandi ritorni economici”.

Non solo: “Si autorizzano ampliamenti di residenze all’interno della fascia protetta dei 300 metri dalla costa e nei centri storici nella misura del 30%– continua l’esponente dei Verdi- aumenti di volume del 50% di alberghi, lottizzazioni negli ambiti di paesaggio costiero. Insomma, un disastro”.


La Sardegna, prosegue Bonelli, è tra le regioni in Italia che ha pagato un prezzo elevato a causa del dissesto idrogeologico “e cosa si pensa di fare, irresponsabilmente, con il testo che tra poco sarà votato in aula? Si autorizza la trasformazione di seminterrati in abitazioni“. Concludendo, la norma che l’aula si appresta a discutere, “è incostituzionale perché contrasta con il codice dei beni culturali e del paesaggio, oltre che con la legge quadro nazionale urbanistica. Abbiamo già pronto il ricorso al governo affinché sia impugnata- ricorda Bonelli- e produrremo un esposto alla commissione Ue”.

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