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Non hanno agito contro l’occupazione di Casapound, a processo otto funzionari pubblici

La Corte dei Conti calcola un danno per l'erario pubblico di oltre 4 milioni di euro

Pubblicato:23-12-2019 13:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:47
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ROMA – La Procura della corte dei Conti del Lazio ha citato a giudizio 8 funzionari e dirigenti del Miur e del Demanio rispetto all’occupazione dello stabile di Via Napoleone III a Roma da parte di Casapound. Per i magistrati contabili il danno è di oltre 4,5 milioni di euro: “E’ un bene di proprietà dello Stato, appartenente al patrimonio indisponibile”, scrivono nel documento notificato alle parti i pm che poi aggiungono: ‘Non è tollerabile in uno Stato di diritto una sorta di ‘espropriazione al contrario’, che ha finito per sottrarre per oltre tre lustri un immobile di ben sei piani, sede storica di uffici pubblici, al patrimonio (indisponibile) dello Stato, causando in tal modo un danno certo e cospicuo all’erario”.

L’udienza di discussione del processo e’ stata fissata per il 21 aprile. “Nel caso concreto i convenuti dirigenti preposti agli uffici competenti non hanno dato disposizioni per agire in via di autotutela amministrativa e per coltivare le azioni civilistiche volte alla restituzione del bene e al risarcimento dei danni che, richiesti in via autonoma o nell’ambito di azioni penali o civili possessorie e petitorie (mai intentate o mai coltivate), sarebbero stati liquidati in sede giudiziaria (sempre in misura pari ai canoni di locazione non percepiti)”.

Le otto persone imputate “non hanno dato disposizioni per richiedere l’indennità di occupazione sine titulo agli occupanti l’immobile in questione e per costituirli in mora, a partire dall’Associazione Casapound. Il comportamento dei convenuti appare censurabile anche per la genericità delle inconcludenti iniziative adottate in un lasso di tempo certo sufficiente ad intraprendere altre e più adeguate strade quali, quelle amministrative e giudiziarie descritte a titolo di mero esempio nel presente atto (non spettando a questa Procura fornire dettagliate indicazioni sulla condotta lecita da attendersi dai convenuti)”.


Secondo la Procura c’e’ stato “un danno concreto e attuale alle pubbliche finanze derivante dal mancato utilizzo o messa a reddito dell’immobile occupato, con relativa perdita economica per le finanze pubbliche, calcolata utilizzando quale parametro di quantificazione l’ammontare complessivo dei canoni che si sarebbero dovuti riscuotere da CasaPound e dalle famiglie occupanti nel periodo dal 1.1.2004 al 31.5.2019, euro 4.642.363,10, ovvero, in subordine, pari alle somme che si sarebbero dovute riscuotere a seguito delle omesse azioni civili e penali volte ad ottenere l’indennità di occupazione o il risarcimento dei danni, relativamente ai soli ratei ormai prescritti (quindi dal 1.1.2004 al 31.5.2014), pari a 3.583.552,16 euro”.

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