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Ex Ilva, operai dell’indotto penalizzati in busta paga

I sindacati chiedono al presidente della Regione Puglia e al sindaco di Taranto: "siete ancora dalla parte dei lavorator?"

Pubblicato:23-12-2019 09:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:47
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BARI – I segretari tarantini di Fiom, Fillea e Filcams Cgil hanno inviato una lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci per chiedere “se ancora sono dalla parte dei lavoratori“.

Si riferiscono agli autotrasportatori dell’indotto, gli stessi che per poco meno dieci giorni hanno presidiato i cancelli della fabbrica in attesa del saldo delle fatture. Pagamento che e’ arrivato – confermano Francesco Bardinella (Fillea) Giuseppe Romano (Fiom) e Paola Fresi (Filcams) – ma con le buste paga che vedono gli “effetti di quel blocco”, trasformato in “giornate di assenza involontaria trasformate in cassa integrazione, in permessi o ferie mai richieste”.

A Emiliano e Melucci i sindacati chiedono di schierarsi “ancora una volta dalla parte di quegli operai che dopo essere stati usati come pedine di scambio e ostaggi oggi vedono un affronto nelle loro buste paghe”.


“Capitolo a parte – continuano – meriterebbero le scuse adottate da alcune imprese che hanno deciso di non pagare la tredicesima mensilita’, a cui molte famiglie facevano riferimento per le imminenti festivita’ natalizie”. “Questo atteggiamento e quelle buste paga dicono, ancora una volta se mai ce ne fosse bisogno, che i diritti di tutti valgono, ma quelli dei lavoratori un po’ meno. Attendiamo risposte”, concludono.

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