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Trentatre anni fa la strage del Rapido 904, Mattarella: “Ferita insanabile”

Morirono 15 persone, 267 rimasero ferite. Totò Riina è stato riconosciuto come il mandante della strage

Pubblicato:23-12-2017 10:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:01

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ROMA – Sono passati 33 anni dalla ‘strage di Natale’, quella che colpì il Rapido 904 in transito  tra le stazioni di Vernio e di San Benedetto Val di Sambro. Morirono 15 persone, 267 rimasero ferite. Totò Riina è stato riconosciuto come il mandante della strage.

MATTARELLA AI GIOVANI: LA STORIA VA CONOSCIUTA

A causare la strage fu una bomba radiocomandata posizionata su una griglia portabagagli del corridoio della nona carrozza di seconda classe, a centro convoglio: l’ordigno era stato collocato sul treno durante la sosta alla stazione di Firenze Santa Maria Novella.

“Il 33esimo anniversario della strage sul treno rapido 904 richiama alla memoria di tutti noi l’aggressione ai valori democratici e di civiltà che avvenne con ogni violenza, in dispregio della stessa vita umana. Le morti, i traumi e le sofferenze provocate da quell’esplosione in galleria, tra le stazioni di Vernio e di San Benedetto Val di Sambro, costituiscono una ferita insanabile recata all’intera comunità nazionale”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


“Fu un attacco eversivo contro la Repubblica e contro la nostra stessa convivenza- aggiunge-, messo in atto con inquietanti complicità tra componenti terroristiche e organizzazioni mafiose. Il nostro Paese aveva già pagato un prezzo elevatissimo alla strategia della destabilizzazione, e quell’attentato alla vigilia del Natale, compiuta contro cittadini inermi, rappresentò una evoluzione che le istituzioni, la società civile, la coscienza stessa degli italiani hanno debellato e sconfitto”.

“Mentre esprimo vicinanza rinnovata ai familiari delle vittime- dice ancora-, ricordo come sia giusto testimoniare alle giovani generazioni che la storia va conosciuta, mai dimenticata, neppure per i momenti più dolorosi e traumatici. I valori della civiltà prevalgono quando cresce la consapevolezza di valori come quelli della tutela della libertà, cammino comune a tutti i cittadini della Repubblica “.

I NOMI DELLE VITTIME

Giovanbattista Altobelli (51)
Anna Maria Brandi (26)
Angela Calvanese in De Simone (33)
Anna De Simone (9)
Giovanni De Simone (4)
Nicola De Simone (40)
Susanna Cavalli (22)
Lucia Cerrato (66)
Pier Francesco Leoni (23)
Luisella Matarazzo (25)
Carmine Moccia (30)
Valeria Moratello (22)
Maria Luigia Morini (45)
Federica Taglialatela (12)
Abramo Vastarella (29)
Gioacchino Taglialatela (50)

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