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Editoria. Si lavora a una soluzione per Misna, il direttore: “Poco spazio di manovra”

Lo scorso 18 dicembre l'assemblea dei giornalisti dell'agenzia ha appreso la decisione degli Istituti missionari editori di chiudere la testata il 31 dicembre 2015

Pubblicato:23-12-2015 16:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:45

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ROMA – “Stiamo lavorando per trovare una possibile soluzione. Ma ci sarebbe bisogno di tempo ed essendo in periodo natalizio non abbiamo grandi spazi di manovra”. A parlare e’ Carmine Curci, direttore di Misna, l’agenzia di stampa che, da 18 anni, racconta le periferie del mondo e che rischia di spegnersi.

Lo scorso 18 dicembre, infatti, l’assemblea dei giornalisti dell’agenzia ha appreso la decisione degli Istituti missionari editori di chiudere la testata il 31 dicembre 2015, adducendo motivazioni economiche e una mancanza di energie per mandare avanti il progetto. Da quel giorno, si sono aperti incontri e trattative e sono moltiplicati i messaggi di solidarieta’ da ogni parte del mondo. Anche padre Giulio Albanese, fondatore dell’agenzia, e’ vicino alla redazione in questa difficile fase.

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L’obiettivo, come precisa Curci, “e’ trovare nuovi soggetti che credano nel progetto, un progetto nato dal basso, dalle periferie tanto care a Papa Francesco“. Ed e’ proprio al Papa che la redazione di Misna (composta da 4 giornalisti, 2 collaboratori e 3 traduttori) hanno scritto pochi giorni fa per scongiurare la chiusura dell’agenzia.

“Senza Misna – si legge nella lettera – a pagare saranno le giovani Chiese, le periferie, la societa’ civile che invoca una giustizia sociale senza cui non puo’ esserci pace. In tutti i modi abbiamo pregato l’editore di sedersi attorno a un tavolo e trovare con noi una soluzione. Ci siamo offerti di continuare a lavorare tagliando i nostri stipendi, provando a fare di tutto, insieme – noi laici a fianco dei missionari – per far si’ che Misna vada avanti. Ma non siamo stati ascoltati. Caro Francesco, ascoltaci tu”.

Misna nasce nel 1997 con il desiderio di “dar voce a chi non ha voce” nel Sud del mondo. Ascoltare gruppi umani marginalizzati, parlare e approfondire conflitti dimenticati, accendere la luce su territori considerati ai confini. “Chiuderla sarebbe una grave perdita, tanto piu’ nell’anno del Giubileo della Misericordia. Servirebbe una visione piu’ ampia, che ci permetta di respirare”, conclude Curci. Ma e’ proprio quella che sembra mancare. Il Comitato di redazione ha anche lanciato una petizione su Change.org (‘Salviamo l’agenzia Misna, voce dei senza voce’), che in pochi giorni ha gia’ raccolto oltre 1.100 firme. (Fonte: Redattore sociale)

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