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La cronista Kamsu: “L’Africa non è nata in catene, raccontiamo la sua storia”

La fondatrice di 'We africans united': "Dalle opere d'arte agli eventi del passato, ci riappropriamo di quello che ci è stato sottratto"

Pubblicato:23-11-2022 16:22
Ultimo aggiornamento:23-11-2022 18:02
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Africa_storia
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ROMA – L’Africa “non è un continente senza storia“, attraversato nei secoli solo da “schiavitù e colonialismo”. A sottolinearlo in un’intervista con l’agenzia Dire è Sarah Kamsu, giornalista afrodiscendente di origini camerunensi che nel 2020 ha fondato la piattaforma We africans united. Il desiderio di divulgare la storia del continente ispira il lavoro del suo progetto, a cui si accede tramite Instagram, dove può contare su quasi 20mila follower.

“I nostri articoli vogliono far conoscere la storia africana svelando che questa non nasce in catene, rendendo noto cosa avveniva prima della schiavitù e poi la resistenza a questa forma di oppressione che c’è stata in tutto il continente”, spiega Kamsu a margine di un incontro organizzato a Roma dalla piattaforma Champ e dalla ong Amref Health Africa per parlare di “afrofobia”, razzismo e nuove narrazioni. “Vogliamo anche rendere note le vite di grandi personaggi che hanno contribuito alla crescita del continente, anche oltre l’ex presidente del Sudafrica Nelson Mandela, forse la figura più nota”.

IL PARALLELISMO CON LA RESTITUZIONE DI OPERE D’ARTE

Un processo di riappropriazione che scorre parallelo ad altri, come il dibattito per la restituzione delle opere d’arte africane conservate nei musei europei, in corso da anni con il coinvolgimento di governi e società civili africane ed europee. “Spesso le persone entrano al Louvre o nei grandi musei di New York, ammirano delle opere ma ignorano o non si chiedono come sono arrivate lì”, dice la cronista. “E’ fondamentale che se ne parli ed è importante che questi artefatti vengano restituiti: per le culture africane sono qualcosa di più di oggetti materiali, hanno un valore spirituale. E poi ci sono state sottratte: è giusto che tornino a casa“.


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