NEWS:

Apre il castello di Saint-Pierre, un museo con dentro tutta la Valle d’Aosta

Da venerdì 25 novembre riapre al pubblico il castello di Saint-Pierre, dimora medievale che ospita nelle sue 16 sale il museo di scienze naturali della Valle d'Aosta

Pubblicato:23-11-2022 16:00
Ultimo aggiornamento:23-11-2022 16:06

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

SAINT-PIERRE (AOSTA) – Il “castello delle fiabe” di Saint-Pierre riapre al pubblico, e contiene uno scrigno tutto da scoprire: è il museo di scienze naturali Efisio Noussan, che trova la sua sede definitiva negli spazi rinnovato del castello. Dopo 14 anni di chiusura e 10 milioni di euro di investimento per il restauro conservativo delle sale e degli ambienti esterni e per il riallestimento museale, il castello di Saint-Pierre riaprirà al pubblico venerdì. Il museo regionale di scienze naturali era già ospitato in questi spazi, ma li aveva abbandonati nel 2008. Dal 2015 è stato regionalizzato e intitolato a Noussan, imprenditore valdostano, appassionato conoscitore della cultura e dell’ambiente naturale della Valle, esponente della Société de la Flore Valdôtaine che possedeva gran parte delle collezioni presenti nel castello.

UN VIAGGIO IN TUTTA LA VALLE D’AOSTA COME SUO BIGLIETTO DA VISITA

Le 16 sale espositive conducono il visitatore nella storia del castello -il cui nucleo originario risale al nono-decimo secolo ma che è stato rimaneggiato a fine Ottocento, con l’aggiunta delle torrette disneyane ai quattro angoli del mastio- e nella natura della Valle d’Aosta, con un allestimento tecnologico, multimediale ed emozionale. Il museo è stato presentato in anteprima alla stampa, questa mattina. L’inaugurazione sarà venerdì pomeriggio. Le sale, dedicate alle miniere, alla foresta, all’alta montagna, all’acqua e ai diversi ambienti naturali presenti in Valle, vogliono essere un “biglietto da visita” per la Valle d’Aosta e “fornire degli spunti al visitatore perché venga a conoscenza dell’esistenza di tante bellezze naturali, perché poi visitare i siti specifici sul territorio” dice Francine Navillod, conservatrice responsabile del museo.

LAVEVAZ: “MUSEO DI ALTISSIMO LIVELLO”

“Questo è un ulteriore passo fatto dopo l’inaugurazione dello scorso anno del castello di Aymavilles, dirimpettaio di Saint-Pierre- ha detto il presidente della Regione, Erik Lavevaz, nella sua veste di assessore all’Ambiente- è un’opera d’arte, che in 14 anni di chiusura ha subito un lavoro di recupero molto interessante. Anche Saint-Pierre entra nella rete dei nostri castelli, ma è soprattutto un museo di scienze naturali di altissimo livello, un passo avanti enorme rispetto a quello precedente, grazie soprattutto alle nuove tecnologie”. Santa Tutino, dirigente della struttura Biodiversità, Sostenibilità e Aree naturali dell’assessorato all’Ambiente, ha aggiunto: “A seguito della regionalizzazione, dal 2015 il museo Efisio Noussan si è rinnovato e consolidato. Saint-Pierre ospita la parte più interessante della collezione, anche se la maggior parte è a La Salle”.


PER SAINT-PIERRE UN NUOVO TASSELLO IN UN PERCORSO CULTURALE AMPIO

Il sindaco di Saint-Pierre, Andrea Barmaz, ha scherzato: “Mi sono insediato il giorno in cui è stata tolta la gru, gli abitanti del paese lo hanno preso come un segno della nuova amministrazione”. Barmaz ha ricordato che il Comune è proprietario del castello: “Ma senza la Regione, avremmo fatto un milionesimo di quanto è stato fatto. È un grande, grande intervento, lo vediamo come manna dal cielo”. Il sindaco ha parlato di un progetto di valorizzazione complessivo. “In pochi chilometri abbiamo il castello Sarriod de la Tour, questo, il priorato, le attrattive enogastronomiche e naturali. Ci aspettiamo diverse decine di migliaia di visitatori all’anno, che cercheremo il più possibile di tenere sul territorio”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it