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Magi (Omceo Roma): “Vaccini bloccati? Vogliamo sapere se sono ‘pericolosi'”

"Sono uguali a quelli già somministrati? Fare chiarezza"

Pubblicato:23-11-2020 15:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:37

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ROMA – “È curioso che alcuni vaccini siano stati bloccati alla dogana, vorremmo capire se sono differenti o uguali a quelli che abbiamo già somministrato in questo periodo. Serve fare chiarezza, dobbiamo capire, innanzitutto, se sono stati bloccati perché considerati ‘pericolosi’. In ogni caso speriamo che questi vaccini arrivino il prima possibile, perché quest’anno sono fondamentali, lo ripetiamo, per poter distinguere il Covid da una normale influenza”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato dall’agenzia Dire in merito alla notizia, riportata da alcuni giornali, secondo cui una partita di vaccini antinfluenzali inviati da Sanofi sarebbe stata fermata alla dogana perché non avrebbe superato i controlli di qualità da parte dell’agenzia del Farmaco francese.

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Per l’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio, intanto, i ritardi sono attribuibili “esclusivamente alla mancata fornitura di circa 500mila dosi di vaccino Vaxigrip Tetra da parte della società Sanofi Pasteur”, che si è aggiudicata la gara per fornire 1,4 milioni di dosi e “finora ne ha consegnate 823 mila”. La Sanofi per questo è stata già diffidata da parte della Centrale acquisti regionale a consegnare tutto ciò che è stato contrattualizzato ed ora è stata “attivata anche l’avvocatura regionale”. Molti medici, o meglio “quasi tutti”, racconta infine Magi, non hanno ancora ricevuto i vaccini e “neppure le farmacie ne hanno a disposizione, solo alcuni centri vaccinali e alcune Asl”.

MAGI (OMCEO ROMA): “IL MIO PENSIERO VA AI MALATI NON COVID”

“A Roma e nel Lazio le terapie intensive ancora reggono. Per quanto riguarda invece la disponibilità dei posti letto, purtroppo abbiamo un po’ sconvolto i reparti, quindi il mio pensiero va sempre ai malati non Covid che hanno difficoltà ad essere assistiti, specialmente quelli cronici che soffrono di più”, spiega Magi. “Lo abbiamo già detto molte, ma in questa fase, durante la quale gli ospedali non possono sempre rispondere alle esigenze dei cittadini- ha aggiunto infine Magi- bisogna compensare assolutamente con il territorio, aumentando l’offerta specialistica”.

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