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Covid, medici diffidano le aziende sanitarie: “Nei reparti mancano specialisti”

Protesta virtuale dei camici bianchi in Campania. "Questa diffida serve ad autotutelarci per eventuali denunce", spiega alla Dire Pierino di Silverio, responsabile nazionale Giovani dell'Anaao Assomed

Pubblicato:23-11-2020 14:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:37

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NAPOLI – “Tutti noi abbiamo fatto il giuramento di Ippocrate, non verremo meno a quel giuramento perché in una guerra tutti danno il loro contributo. Ma questa diffida serve ad autotutelarci per eventuali denunce”. A spiegarlo all’agenzia Dire è Pierino di Silverio, responsabile nazionale Giovani dell’Anaao Assomed e tra i referenti campani del sindacato medico italiano. L’Anaao ha promosso oggi una giornata di mobilitazione invitando i camici bianchi del territorio regionale a firmare una diffida individuale all’azienda sanitaria di riferimento per “l’uso improprio del personale” durante l’emergenza Covid.

PROTESTA VIRTUALE DEI CAMICI BIANCHI DELL’ANAAO IN CAMPANIA 

“L’Anaao Assomed – ha sottolineato di Silverio – ha diffidato le aziende sanitarie dall’impiegare dirigenti medici e sanitari privi delle necessarie competenze specialistiche in reparti o servizi non equipollenti o omogenei rispetto al profilo di appartenenza”. Non potendo sottrarsi alle disposizioni di servizio durante l’emergenza Covid, ogni medico firmatario della diffida “declina sin da ora qualsiasi responsabilità” che dovesse derivare dalle prestazioni richieste in violazione di norme di legge e di contratto. La protesta virtuale dei medici è partita oggi a livello regionale dalla Campania “ma contiamo di estenderla in tutti gli altri territori italiani. Le difficoltà più grandi – ha proseguito – sono in tutte le Regioni cosiddette rosse, a partire dal Piemonte e della Lombardia”.

“In Campania purtroppo l’organizzazione regionale non esiste. Possiamo dire che è un’organizzazione alla giornata, irrispettosa dei pazienti e della dignità dei medici. E un’organizzazione carente fa piombare tutto il sistema sanitario nel caos. Abbiamo inviato 17 richieste di incontro alla Regione in 22 giorni. Non ci hanno risposto. Nell’unità di crisi sono presenti soltanto due medici: il responsabile dell’unità operativa del 118 e un infettivologo che, presupponiamo, si preoccupi del suo ambito. I medici che lavorano tutti i giorni sul campo non sono stati presi in considerazione. Qualsiasi richiesta di inclusione di altri medici nell’unità di crisi non ha ricevuto nessuna risposta”.


RESPONSABILE ANAAO: “DAL 16 OTTOBRE INTERROTTE LE CURE ORDINARIE”

“Dal 16 ottobre – ha ricordato il responsabile Anaao – sono state interrotte tutte le cure ordinarie, ad eccezione di quelle oncologiche o urgenti così da liberare i posti letto nei reparti ordinari per farli diventare Covid. Ma molti medici, non pneumologi, infettivologi o medici di medicina interna sono stati precettati per la gestione dei pazienti Covid. La mia domanda è: un oculista può gestire un paziente complesso come è un paziente Covid? La soluzione doveva essere l’assunzione di altri medici, ma andava fatto prima”.

“I medici – ha spiegato Vincenzo Bencivenga, segretario Anaao Campania, alla Dire – devono essere tutelati, ma va preservata anche l’assistenza agli utenti. Se non vengono impiegati gli specialisti, questa assistenza e’ certamente monca. È stato fatto un bando per reclutare 450 medici, hanno risposto in 157. Va bene, ma non è certamente risolutivo. Alleggerisce il lavoro dei colleghi, che è massacrante, ma resta un piccolo sorso d’acqua per un assetato”.

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