NEWS:

Alla Sapienza di Roma ‘torna’ l’opera restaurata di Sironi

Torna all'originale in occasione degli 80 anni della Città universitaria

Pubblicato:23-11-2017 14:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Il cielo di nuovo azzurro, le figure slanciate, sulla destra l’arco di trionfo e l’aquila, sulla sinistra la Vittoria alata armata di spada, al centro l’Italia circondata dalle arti e dalle scienze. Dopo un intervento durato due anni ed eseguito dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro insieme alla Sapienza, la monumentale opera di Mario Sironi torna alle sue forme e ai suoi colori originali dopo una censura durata circa 70 anni.

Nato nel 1935 come manifesto della nuova Città universitaria, negli anni successivi al regime ‘L’Italia tra le arti e le scienze’, questo il nome del murale di 140 metri quadrati realizzato da Sironi nell’Aula Magna del Rettorato della Sapienza, fu prima oscurato con della carta da parati incollata sulla superficie e poi, nel 1950, occultato sotto pesanti ridipinture. Un’operazione che serviva a nascondere la vergogna dei simboli fascisti, ma che aveva compromesso lo stato di conservazione dell’opera.

Fino al giugno 2015, quando a seguito di una convenzione tra i ministeri dell’Istruzione e dei Beni culturali l’istituto Superiore e il dipartimento Storia dell’arte hanno iniziato il delicato intervento che ha riportato alla luce il Sironi originale, rimuovendo le ridipinture che fino a oggi si pensava fossero opera del pittore Carlo Siviero, ma che gli studi eseguiti durante il cantiere hanno permesso di attribuire a Alessandro Marzano. I risultati del restauro sono stati svelati oggi in occasione delle celebrazioni degli 80 anni della Sapienza, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.


        Foto da Iscr- Sapienza

Capponi (Iscr): “Sironi ritrovato è il risultato di un lavoro squadra”

“Sono stati due anni di intenso lavoro di squadra che ha visto impegnati oltre 60 tecnici. Adesso, il murale di Mario Sironi si offre libero dalla sovrammissione come un’opera che è patrimonio dell’umanità e che ci piace pensare di poterla restituire al suo grande artista”. A dirlo Gisella Capponi, direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, in occasione dello svelamento del murale ‘L’Italia tra le arti e le scienze’ dipinto da Mario Sironi.

“Questo lavoro è l’espressione del restauro italiano di cui il Paese deve essere orgoglioso- ha aggiunto- sono intervenute professionalità che rappresentano l’eccellenza”. Capponi ha poi ripercorso le tappe del restauro durato due anni: “Per stabilire quanto di originale si conservasse sotto le oltraggiose ridipinture del ’50 si è messa in programma una imponente campagna diagnostica. L’acquisizione di tutte le conoscenze necessarie al cantiere ha visto la presenza continua di una equipe multidisciplinare“.

Partite le indagini, “la pittura di Sironi mostrava la sua esistenza e rivelava qualità e potenza, legittimando la scelta critica che ha guidato il suo recupero. Le ridipinture avevano occultato i simboli del regime, ma anche l’80 per cento del dipinto, proponendo un murale opaco con toni plumbei e sbiaditi”, spiega Capponi.

Oggi, invece, l’originale appare di nuovo nell’Aula Magna e mostra un “Sironi ritrovato” nei suoi colori e nelle sue forme, “l’azzurro cobalto del cielo, il verde e l’ocra delle montagne, i neri, i blu e i bianchi delle vesti. Effetti di grande maestria– ha detto infine Capponi- Adesso l’originale getta anche una nuova luce tra il momento dell’ideazione e quello dell’esecuzione di questo grande murale ritrovato”.


Righetti (Sapienza): “Sironi grande artista, no a polemiche politiche”

Non ci siano polemiche politiche, che nascono da chi è estraneo alla cultura e non capendo il valore del recupero di un artista fondante del Novecento”. È quasi un appello quello lanciato da Marina Righetti, docente della Sapienza e responsabile scientifico insieme a Gisella Capponi, direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, del restauro del murale di Mario Sironi ‘L’Italia tra le arti e le scienze’.

“Questo intervento ha reso giustizia al lavoro di un grande artista stimato anche da Picasso– ha raccontato Righetti- che nel ’37 espose il suo Guernica accanto all”Italia corporativa’ di Sironi. E quando la vide ne fu entusiasta. Ci sono voluti più di 50 anni per riabilitare Sironi e spero che d’ora in poi si possa ammirare la sua opera con occhi non viziati da vacui fantasmi“.

Gaudio (Sapienza): “La Sapienza mantiene l’impegno a tutela del patrimonio dell’Università”

“Abbiamo mantenuto l’impegno di una convinta azione di tutela del patrimonio dell’Università. Nel restauro dell’opera di Sironi si sono distinte le migliori energie della Sapienza e dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro”. Così il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, in occasione dello svelamento del murale ‘L’Italia tra le arti e le scienze’.

Ringraziando Mattarella per “la costante attenzione al mondo universitario, Gaudio ha spiegato che in occasione degli 80 anni della Città universitaria “da oggi si aprono diversi eventi”, a partire dall’inaugurazione del Sironi ritrovato grazie a un restauro che “finora era stato eseguito solo su porzioni limitate dell’opera coperta dalle ridipinture per nascondere la simbologia del regime, ma che hanno rischiato di comprometterne lo stile e la conservazione. L’intervento- ha detto il rettore- è stato eseguito con un cantiere didattico che ha visto la presenza degli allievi della Scuola di Alta formazione dell’Iscr e degli studenti della Sapienza coordinati dai docenti. Ma è stato un lavoro partecipato anche dai ragazzi e le ragazze delle scuole di Roma per l’alternanza scuola-lavoro. Dopo quasi 70 anni di oblio questa opera torna oggi al suo splendore originale”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it