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Festa del Cinema Roma, Tim Burton: “Traumatizzato dall’ultimo film con Disney, io outsider come ‘Dumbo’”

Il regista ospite della kermesse per ricevere il Premio alla Carriera e ripercorrerla durante un Incontro ravvicinato con il pubblico

Pubblicato:23-10-2021 18:32
Ultimo aggiornamento:24-10-2021 00:35

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ROMA – Ha stregato bambini e adulti di più generazioni creando un immaginario popolato di personaggi stravaganti, diventati delle vere e proprie icone, protagonisti di ‘favole gotiche’ uniche e affascinanti. Dopo Tarantino, alla Festa del Cinema di Roma protagonista oggi è stato un altro attesissimo ospite: il regista produttore e animatore statunitense, Tim Burton, che, come il suo predecessore, ha ricevuto il Premio alla Carriera e l’ha ripercorsa con il pubblico in un Incontro ravvicinato all’Auditorium Parco della Musica.

Prima però Burton ha partecipato a una conferenza affollatissima di giornalisti e fan, al termine della quale è stato letteralmente sommerso da una folla che gli chiedeva implorante un autografo, alla quale non si è sottratto. In circa un’ora di incontro ha parlato del suo cinema e dei progetti futuri, di cosa lo spaventa e dell’idea sbagliata che in molti hanno di lui.

I PERSONAGGI PREFERITI DI TIM BURTON

Scopriamo così che i personaggi che gli somigliano di più, di quelli che ha creato, sono Edward mani di forbice e Ed Wood e che il suo film preferito è ‘Vincent’ “perché dura solo 5 minuti, ho difficoltà di concentrazione”, ha dichiarato l’artista. Per quanto riguarda i lavori futuri, Burton non ha escluso la possibilità di tornare a girare una pellicola con Johnny Depp, (nonostante Hollywood lo abbia messo da parte dopo le accuse di violenza da parte dell’ex compagna Amber Heard), e ha confermato l’intenzione di realizzare un nuovo film in stop motion, anche se per ora “non ho niente di preciso in cantiere, perché ci vuole un artista speciale per fare stop motion, si tratta di una forma d’arte particolare. Ogni volta che ho realizzato un film in stop motion ho lavorato con un team dalla grandissima professionalità”. Nel presente però c’è la serialità: Burton ha raccontato di essere impegnato al momento in Romania nelle riprese della serie ‘Wednesday’, incentrata su Mercoledì Addams: “Mi ricorda un po’ il personaggio di Lydia interpretato da Winona Ryder in ‘Beetlejuice – Spiritello porcello’, ma più profondo”.


TIM BURTON E L’ESPERIENZA CON DISNEY’: “SENTIVO DI ESSERE IO DUMBO, ERO FUORI LUOGO”

Una cosa è certa, il regista ha escluso di tornare a collaborare con la Disney. Dopo ‘Dumbo’ ho quasi avuto un esaurimento nervoso, è per questo che sono due anni che non faccio un film. Alla fine delle riprese ho realizzato che mi sono sentito io Dumbo in quell’occasione, una creatura che non c’entrava nulla con l’ambiente in cui stava. Mi è sembrata una specie di autobiografia, sono ancora traumatizzato in un certo senso”. Per quanto riguarda la decisione delle major di rifare grandi classici dell’animazione in versione live-action Burton ha dichiarato: “Sono stato anche io in parte responsabile del loro successo, ma non ne sono più un grande fan, ed è qualcosa che non voglio più fare”.

LE PAURE DI TIM BURTON

Ma cosa teme colui che ha fatto della paura un marchio di fabbrica? “In questo momento ho un terrore sacro– ha confessato- Non ho neanche dormito ieri sera, anche se sono incontri meravigliosi questi, con persone fantastiche, ma fa sempre paura, non mi abituerò mai”. Ciò che il regista non teme invece è “seguire la mia passione per il cinema, bisogna tentare e non avere paura del fallimento. Cosi si può realizzare qualcosa di speciale”. Coraggio e immaginazione, due caratteristiche che certo a Burton non mancano: “Ho sempre sognato e il cinema mi permette di continuare a sognare ad occhi aperti”.

Ma da dove arriva l’ispirazione?Si va al bar, si beve e si vede che viene fuori– ha dichiarato sorridendo ironicamente- a volte non sempre”, ha poi aggiunto, spiegando, questa volta seriamente, quanto sia importante guardare il mondo con curiosità per scoprire qualcosa di diverso. “Sono un osservatore, spesso resto a fissare il cielo o gli alberi attraverso la finestra”, ha spiegato.

C’è qualcosa di sbagliato che la gente pensa su di lui? “Sì, mi accusano sempre di essere dark, questo è l’errore principale che la gente fa nei miei confronti. Questa definizione mi è rimasta addosso e mi ha abbastanza segnato. A me non piace etichettare le persone, proprio per questo motivo”.

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