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Salvini in tribunale per il caso Open Arms: “Processo politico organizzato dalla sinistra”

La nave della Ong spagnola nell'agosto 2019 salvò oltre 140 migranti e rimase in mare per giorni in attesa di un porto sicuro

Pubblicato:23-10-2021 11:02
Ultimo aggiornamento:24-10-2021 12:04

matteo salvini
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PALERMO – Si è aperto nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo il processo al segretario nazionale della Lega Matteo Salvini per il caso Open Arms, la nave della Ong spagnola che nell’agosto 2019 salvò oltre 140 migranti e rimase in mare per giorni in attesa delle decisioni in attesa di un porto sicuro.

L’ex ministro dell’Interno, difeso dall’avvocato Giulia Bongiorno, è accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. L’accusa è rappresentata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunta Marzia Sabella e dai sostituti Calogero Ferrara e Giorgia Righi.

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FLASHMOB CONTRO SALVINI DAVANTI AL PAGLIARELLI DI PALERMO

“Signor Salvini è così che lei salva vite innocenti?”. Questo il messaggio di uno striscione esposto davanti all’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, durante il processo Open Arms a carico del leader della Lega Matteo Salvini. Ad esporlo con un flashmob un piccolo gruppo di giovani appartenenti al movimento artistico-culturale ‘Our Voice’.

I ragazzi hanno messo in atto una piccola performance teatrale con l’ex ministro dell’Interno rappresentato seduto su una sedia mentre ai suoi piedi quattro ragazzi seminudi colorati d’oro e d’argento allungano le braccia verso altri due giovani di pelle bianca e nera.

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AMMESSI TUTTI I TESTI, CI SARÀ ANCHE L’ATTORE RICHARD GERE

Ci sarà anche l’attore statunitense Richard Gere tra i testimoni del processo Open Arms che a Palermo vede imputato il segretario della Lega Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Lo ha deciso la seconda sezione penale, presieduta da Roberto Murgia, dinanzi alla quale si celebra il processo.

La richiesta di ascoltare Gere, che salì a bordo della nave rimasta per giorni in attesa di un porto con 147 migranti soccorsi nell’agosto 2019, era stata avanzata dai legali di Open Arms ma la Procura di Palermo si era opposta: il tribunale ha deciso però di ammettere tutti i testi richiesti dalle parti, compresi alcuni componenti del governo Conte 1. 

SALVINI: PROCESSO POLITICO ORGANIZZATO DALLA SINISTRA

“Mi dispiace per il tempo che tolgo ai miei figli e per i soldi che gli italiani spendono per questo processo politico organizzato dalla sinistra, in un anno in cui gli sbarchi raddoppiano rispetto all’anno precedente nonostante il Covid”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, uscendo dall’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo dove si è conclusa l’udienza del processo Open Arms che lo vede imputato per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio.

“Andare a processo perché ho fatto il mio dovere è surreale”, ha aggiunto Salvini parlando con i cronisti che lo attendevano fuori dall’aula bunker.

“Ditemi voi quanto è serio un processo dove, da Hollywood, verrà a testimoniare Richard Gere sulla mia cattiveria. Spero che duri il meno possibile perché ci sono cose più importanti di cui occuparsi”, ha aggiunto Salvini. La testimonianza di Gere è stata richiesta dai legali di Open Arms e accolta dal Tribunale.

BONGIORNO: MANCA PRESUPPOSTO REATO SEQUESTRO

“Il sequestro di persona è un reato previsto nel caso in cui la vittima sia costretta a stare in un posto: la Open Arms aveva la possibilità di andare in Spagna, a Malta, in Tunisia e ovunque, quindi non era costretta a stare in Italia. Mancano i presupposti del sequestro“. A dirlo è stata l’avvocata Giulia Bongiorno, che difende il leader della lega Matteo Salvini nel processo di Palermo dove è imputato per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio, parlando con i giornalisti al termine dell’udienza di oggi nell’aula bunker del carcere Pagliarelli.

Secondo Bongiorno inoltre “non c’è stato nessun ritardo nello sbarco dei migranti dalla Open Arms: c’è stato il tempo necessario – ha aggiunto – per stabilire di chi era la competenza e dove dovevano sbarcare”.

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