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Regione Sardegna, otto consiglieri della Lega rischiano il seggio

Questa mattina davanti al collegio del tribunale amministrativo di Cagliari, è andata in scena l'ultima udienza prima del verdetto

Pubblicato:23-10-2019 13:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:52
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CAGLIARI – Ancora poche ore per sapere se tra i banchi del Consiglio regionale, sponda maggioranza, si abbatterà una bufera senza precedenti. Oggi, in serata, o al massimo domattina, il Tar della Sardegna si esprimerà sui ricorsi elettorali contro la Lega. La sentenza dei giudici potrebbe far deragliare il Carroccio fuori dal Palazzo di via Roma, imponendo la sostituzione degli otto consiglieri regionali di Matteo Salvini (tra cui anche il presidente del Consiglio, Michele Pais). O al contrario, blindare definitivamente la Lega nell’Assemblea sarda.

Questa mattina davanti al collegio del tribunale amministrativo di Cagliari, è andata in scena l’ultima udienza prima del verdetto: da una parte gli avvocati dei tre ricorrenti non eletti alle ultime regionali -Luca Pizzuto, Pietro Cocco e Andrea Tunis- dall’altra i difensori della Lega. I primi contestano il fatto che l’amministratore federale del partito “Lega Salvini premier”, Giulio Centemero, non fosse legittimato a delegare l’allora coordinatore regionale, Eugenio Zoffili, per la presentazione delle liste. Bensì il mandato sarebbe dovuto partire direttamente dal segretario nazionale, Matteo Salvini. 

Questa la “sintesi” di una vicenda in realtà ancora più ingarbugliata, dove si inserisce anche il “mistero” delle varie denominazioni del Carroccio: Lega Nord, e poi “Movimento Lega”, che si trasforma nel 2017 in “Lega Salvini premier”. Secondo i ricorrenti, a prescindere dalle diverse sigle, a dare mandato a Zoffili per la presentazione delle liste, sarebbe dovuto essere sempre il leader Salvini, e non altri. Proprio per questo motivo il Tribunale amministrativo, nell’ultima udienza, aveva richiesto agli avvocati del Carroccio la produzione di documenti aggiuntivi. Spiega Francesco Mascia, uno dei legali dei ricorrenti: “L’onorevole Centemero è il tesoriere del partito, non è il rappresentante legale, e ha la rappresentanza legale per gli affari economico-finanziari, non per gli affari politici. Ma la nomina di un responsabile territoriale per noi è un affare politico”.


 Di diverso avviso l’avvocato della Lega, Federico Freni: “Mi auguro che oggi si possa arrivare finalmente a una decisione conferme all’affermazione ovvia della piena legittimità delle liste elettorali. Viene contestato che non vi fosse il potere del legale rappresentante di ‘Lega Salvini premier’, l’onorevole Centemero, di delegare a sua volta l’onorevole Zoffili, alla presentazione delle liste. Ma per noi questo potere era indiscusso, e contiamo di averlo dimostrato. Siamo a disposizione comunque del collegio se servissero ulteriori approfondimenti”.

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