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Uganda, Titti Andriani: “223 donne per la prima giornata di screening”

La presidente di Afron Oncologia per l'Africa onlus ha spiegato le azioni dell'associazione e il metodo seguito per questi progetti

Pubblicato:23-10-2019 09:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:52
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GULU (UGANDA) – “Sono state 233 le donne visitate” durante la giornata di apertura della campagna di screening di Afron al Lacor Hospital di Gulu. “Siamo riusciti a visitarle tutte con 4 squadre di infermiere, ostetriche e grazie alla nostra ginecologa Sabina Luciani”. E’ Titti Andriani, presidente di Afron Oncologia per l’Africa onlus che, all’agenzia Dire, ieri, al termine della seconda giornata di visite questa volta nel villaggio di Amuru, dove gia’ nelle prime ore del pomeriggio si erano registrate oltre 100 donne, ha spiegato le azioni di Afron e il metodo seguito per questi progetti. 

“I prossimi tre giorni- ha annunciato- la campagna si sposta nei villaggi ed e’ questa una strategia fondamentale per Afron”. Le distanze, le strade, la mancanza di mezzi e di risorse per potersi spostare pregiudica molto la cura della popolazione ugandese, specialmente di alcune aree. “Anche 5 mila scellini, l’equivalente di 1 euro e mezzo, per potersi spostare non e’ spesso possibile. Per questo ci siamo mossi con nostri mezzi, portando materiale e personale e- ha ricordato la Presidente di Afron- abbiamo allertato la popolazione attraverso la radio”. 

Oltre a visite ginecologiche, senologiche e Via test, Afron punta a trasmettere una cultura della prevenzione anche ai giovanissimi. E’ questa l’anima di progetti come Able Plus che l’associazione promuove per le donne ugandesi, grazie al supporto della Chiesa Valdese. Non solo camici bianchi quindi nei villaggi, ma anche testimonianze di survivor con le UWOCASO, brochure informative, lezioni ‘aperte’ di prevenzione primaria che le centinaia di donne in attesa ascoltano mentre attendono il loro turno per la visita.


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