“Non adempie agli impegni assunti”. Bocciata dalla commissione europea la manovra economica dell’Italia che ora avra’ tre settimane di tempo per correggerla. “Non c’e’ un piano B”, dice il premier Giuseppe Conte che tiene fermo il livello del deficit al 2,4% e tuttavia accenna alla possibilita’ di una cura dimagrante per la spesa pubblica. Per il vicepremier Matteo Salvini la commissione europea non attacca un governo, ma un popolo. E Di Maio ribadisce: “Non ci fermeremo”.
Un incontro cordiale ma senza sconti quello tra i capigruppo del Pd in Parlamento, Graziano Delrio e Andrea Marcucci, e il presidente del consiglio Giuseppe Conte. Un’ora di colloquio in cui i Democratici confermano la linea dell’opposizione rigorosa a una manovra economica che, spiegano, fa male al paese. Il Pd chiede una radicale correzione: “Prendano atto della realta’, solo loro credono in una crescita immediata”, e’ il messaggio al governo.
Una legge per aiutare le imprese in fase nascente. ‘Start act’, questo il nome del pacchetto di misure che il deputato del Pd Mattia Mor ha presentato alla Camera. Messo a punto nel confronto con il mondo delle imprese, il progetto si propone tra l’altro di far rientrare in Italia alcuni di quei cervelli all’estero che sono insieme vanto e onta per il sistema Italia. Tra le misure previste una deduzione del 70% del proprio
investimento per i privati che decidano di sostenere le start up.
Il decreto sui migranti di Salvini può favorire condizioni di irregolarità nel nostro Paese. Ne è certo Don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, che avverte: c’è differenza tra la realtà dei numeri e la ‘narrazione’. Molti italiani sono convinti di essere davanti a un’invasione, ma non è così, assicura de Robertis in un’intervista ripresa dal Sir. Negli ultimi tre anni il numero degli stranieri in Italia è rimasto costante.
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