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Cinema, in Italia arriva “The wanted 18”, storia di mucche e intifada

La trama segue le vicende di 18 mucche, nascoste e spostate di casa in casa perché su di loro pesa il mandato di cattura dell’esercito israeliano

Pubblicato:23-10-2017 16:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:49

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ROMA – Per la prima volta in Italia, il regista e visual artist palestinese Amer Shomali presenterà il suo ultimo film, ‘The Wanted 18‘ (Palestina-Canada-Francia-2014). La pellicola, candidata agli Oscar 2016 nella categoria dei film in lingua straniera, sarà proiettata alla presenza di Shomali, co-autore insieme al canadese Paul Cowan, nell’ambito della rassegna ‘Femminile Palestinese‘, tra il 26 e il 30 ottobre a Salerno, Napoli e Roma.

‘The Wanted 18’ combina animazione stop-motion, interviste, disegni originali e immagini d’archivio e racconta uno scorcio della Prima Intifada vista da una piccola comunità palestinese. La trama segue le vicende di 18 mucche, nascoste e spostate di casa in casa perché su di loro pesa il mandato di cattura dell’esercito israeliano.

SE IL BOICOTTAGGIO ECONOMICO PASSA PER 18 MUCCHE

“Nel film – scrivono i promotori dell’opera in Italia – la disobbedienza civile e il boicottaggio economico passano anche attraverso 18 mucche israeliane, fonte di sostentamento per tutto il villaggio”. “Ruth, la mucca orgogliosa, Rivka, la pacifista, Lola, la regina del dramma, Goldie, l’attivista politica, e Yara, il vitello, diventano simbolo di un’intera comunità che si stringe attorno a un sogno, all’ideale di indipendenza, con spirito di lotta e cooperazione – proseguono gli organizzatori di ‘Femminile palestinese’ – perché, come sostiene lo stesso Shomali, narratore nel film, è necessario ostinarsi a credere nell’utopia”.


CHI E’ AMER SHOMALI

Amer Shomali è un visual artist palestinese che spazia fra diversi linguaggi come pittura, media digitali, cinema, fumetti. Nato in Kuwait nel 1981, oggi vive a Ramallah in Palestina. Laureato in Architettura all’Università di Birzeit, Shomali consegue un Master in animazione all’Arts University Bournemouth nel Regno Unito, ma si avvicina al fumetto da piccolo, nel campo di Yarmouk in Siria dove trascorre la sua infanzia, divorando un fumetto dopo l’altro.

AL VIA LA QUARTA EDIZIONE DI “FEMMINILE PALESTINESE”

La rassegna ‘Femminile palestinese’ arriva quest’anno alla quarta edizione e si propone come momento di analisi dello scenario contemporaneo a 50 anni dalla Guerra dei sei giorni del 1967. Al centro del festival, il ruolo della donna, fondamentale “per i percorsi culturali che sa attivare e per come sa ridisegnare e mettere in discussione i confini e le narrazioni dominanti”. La rassegna è scandita dalla presenza di giornaliste, arabiste, registe, studiose della cultura e della società palestinese.

di Giulia Beatrice Filpi, giornalista

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