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In Regione Liguria Odg sull’Ilva approvato all’unanimità

Consiglio monotematico. Duecento lavoratori sono partiti alle 9 in corteo da piazza De Ferrari e sono entrati nell’aula di via D’Annunzio

Pubblicato:23-10-2015 11:06
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:40

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GENOVA – Un ordine del giorno unitario di tutte le opposizioni in Consiglio regionale. Porta la firma di Pd, Rete a sinistra e Movimento 5 Stelle il documento presentato questa mattina nell’aula di via D’Annunzio sul caso Ilva, in occasione del Consiglio monotematico sullo stabilimento di Cornigliano, a cui partecipa anche una delegazione di 200 lavoratori. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità. “La solidarietà generica non basta- precisa Giovanni Lunardon, consigliere del Partito democratico- dobbiamo fornire alcune risposte e assumerci alcuni impegni. La città e la regione, dopo l’Accordo di programma, sono in debito con i lavoratori di Ilva. Quindi dobbiamo garantire un futuro a quelle aree e garantire il reddito”. Lunardon ricorda l’impegno del governo, dalla nazionalizzazione dell’Ilva al miliardo e 200 mila euro messo in due anni sul fondo di garanzia e chiede alla giunta che intervenga presso l’esecutivo. “Si parte da Taranto- dice Lunardon- ma anche Genova e Novi devono restare al centro. Serve un piano industriale sul futuro dello stabilimento di Cornigliano. E poi bisogna garantire contratti di solidarietà per almeno altri due anni, superando la soglia del 70% del reddito, anche confondi regionali”. Gianni Pastorino, consigliere di Rete a sinistra sostiene che la Regione debba garantire almeno un 10% in più per lo stipendio dei lavoratori e la capogruppo del Movimento 5 Stelle Alice Salvatore ricorda che “bastano 2 milioni di euro, per questa integrazione. Soldi- dice l’esponente grillina- che si possono recuperare dal taglio agli sprechi della politica”.

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Duecento lavoratori dell’Ilva di Cornigliano hanno invaso pacificamente il Consiglio regionale della Liguria. Gli operai dello stabilimento genovese sono partiti alle 9 in corteo da piazza De Ferrari e sono entrati nell’aula di via D’Annunzio. Qualcuno è entrato direttamente dentro il Consiglio stesso, ma tutto si è svolto senza troppe tensioni. Almeno finché il presidente dell’assemblea Francesco Bruzzone ha detto: “Ora che siete entrati tutti possiamo parlare di quella roba lì”. Dagli spalti sono partiti una serie di insulti al suo indirizzo. Ma sono durati pochi secondi. “Hai cominciato male” ha gridato qualcuno. Mentre il governatore Giovanni Toti, sceso a parlare con i lavoratori che gli dicevano di trovare una soluzione alla situazione dello stabilimento genovese e il rispetto dell’Accordo di programma firmato nel 2005, ha detto “Siamo qui apposta”.


di Diego CurcioGiornalista

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