NEWS:

“Formiche nel caffè e topi tra le bibite”: gli studenti di Genova chiedono uno studentato decente

Il collettivo studentesco 'Cambiare rotta' di Genova denuncia condizioni igieniche precarie nello studentato di via Asiago, dove si pagano 300 euro al mese di affitto: "Non chiediamo residenze di lusso ma un posto vivibile e possibilmente gratuito"

Pubblicato:23-09-2024 11:14
Ultimo aggiornamento:23-09-2024 11:15

studentato genova
Getting your Trinity Audio player ready...
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Formiche nel caffè, un topo nella macchinetta delle bibite, sporcizia nelle lavatrici, infiltrazioni e assi del controsoffitto spaccate. Con una serie di foto e un video, il collettivo studentesco “Cambiare rotta” denuncia le condizioni con cui devono convivere gli ospiti dello studentato universitario di via Asiago, a Genova. “Abito qui da un anno- racconta l’autrice della denuncia- le condizioni igieniche sono inaccettabili. Non abbiamo una cucina, i pasti della mensa sono mal riscaldati e di bassa qualità. Abbiamo solo dei microonde in comune e non possiamo tenere in camera fornelletti elettrici perché è vietato”. L’universitaria rimarca che “paghiamo 250-300 euro di affitto, come i prezzi del mercato immobiliare normale. Non chiediamo residenze di lusso, ma è necessario e urgente che l’Università intervenga per garantire condizioni igieniche vivibili e studentati pubblici e gratuiti, che è il minimo per iniziare a parlare di diritto allo studio”.

I problemi in via Asiago, ricorda la giovane, non sono una novità di questi giorni: “Due anni fa sono stati trovati dei vermi nella mensa. L’anno scorso, in corso Gastaldi, gli studenti sono stati un mese senza acqua calda per poi vedersi le stanze allagate a causa delle rottura di una tubatura”. La denuncia della studentessa dà il via alla campagna #lunedilotta di “Cambiare Rotta”: azioni di rivendicazione del diritto allo studio, con presidi che ogni lunedì saranno attivati davanti a sedi istituzionali “per denunciare le condizioni vergognose che viviamo ogni giorno e per rivendicare il diritto allo studio accessibile a tutti”. Leonardo Ambrosio, portavoce del collettivo, ricorda che denunce come quella di stamattina risalgono fino al 2013: “Di fronte a tali soprusi nei nostri confronti, è necessario mobilitarsi e organizzarsi per una nuova Università pubblica e accessibile”, conclude.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy