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Crollo della palazzina a Saviano, trovato il corpo della nonna: il bilancio è di 4 morti

Di cui due bambini di 4 e 6 anni. Salvo il fratello più piccolo, "miracolato". Restano gravi le condizioni del padre

Pubblicato:23-09-2024 08:15
Ultimo aggiornamento:23-09-2024 15:30

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SAVIANO (NAPOLI) – I vigili del fuoco hanno recuperato nella notte il corpo senza vita della nonna, ultima dei dispersi nel crollo della palazzina avvenuto ieri mattina a Saviano, nel napoletano, che ha distrutto una famiglia. Il bilancio finale è infatti di 4 vittime, di cui due bambini e la loro mamma. Salvi il bimbo più piccolo, di 2 anni, ricoverato in buone condizioni al Santobono di Napoli, e il papà 40enne, ricoverato al Cardarelli invece in gravi condizioni.

LE OPERAZIONI DI SOCCORSO

Il ritrovamento del corpo dell’anziana è avvenuto attorno all’1.00 del mattino di oggi, lunedì 23 settembre 2024. Si sono così concluse le attività delle squadre di soccorso dei vigili del fuoco a Saviano, ininterrotte da ieri mattina. Dopo il ritrovamento delle prime tre vittime, avvenuti con scavi condotti anche a mano, nella serata di ieri si è ricorsi anche all’ausilio dei mezzi di movimento terra, gru e bobcat.

L’ESPLOSIONE

L’esplosione ha distrutto una palazzina in via Tappia, immediata periferia di Saviano, in cui viveva la famiglia Zotto e portato alla morte della nonna, Autilia Spadafora, 80anni, di Vincenza Spadafora, 40 anni e dei due figli Autilia Pia di 4 anni e di Giuseppe, 6 anni. La procura di Nola è incaricata a ricostruire quanto è avvenuto, ma l’ipotesi più probabile è quella che una fuga di gas abbia causato l’esplosione. La deflagrazione è stata così forte da provocare danni anche ad alcune abitazioni adiacenti, mandando in frantumi vetri e infissi, tanto che per altre due famiglie è stato disposto lo sgombero.


IL “MIRACOLO DI GENNARO”

I primi ad essere estratti, per fortuna vivi, sono stati papà Antonio e il figlio più piccolo Gennaro Rosario. I medici dell’ospedale Santobono, dove il bimbo è stato portato- prima al pronto soccorso e poi ricoverato in pediatria- lo definiscono “miracolato”. Il bimbo, malgrado il comprensibile stato di choc, è sempre stato vigile e presente a sé stesso. E le prime valutazioni cliniche- esami, radiografie e tac- hanno confermato le sue “buone condizioni”, rilevando sì numerose contusioni multiple, ma “nulla di preoccupante”, spiegano i pediatri del reparto. Per ora il bambino resta comunque in osservazione.

È in prognosi riservata invece il padre, intubato e sedato. Ha ustioni profonde sul 35% del corpo, con trauma pneumotoracico e fratture costali e contusioni polmonari. Le sue condizioni sono giudicate purtroppo critiche dal personale sanitario del Cardarelli.

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