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L’impegno di Pittalis: “Mai più una Sardegna di Serie B”

"Il programma di Forza Italia riassunto in tre punti? Libertà dall'oppressione fiscale, dall'oppressione burocratica e da quella giudiziaria"

Pubblicato:23-09-2022 18:59
Ultimo aggiornamento:23-09-2022 19:06
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CAGLIARI – “Se dovessi riassumere in tre punti il programma di Forza Italia, non avrei dubbi: libertà dall’oppressione fiscale, dall’oppressione burocratica e da quella giudiziaria“. Così, in un’intervista alla “Dire”, Pietro Pittalis, deputato nuorese di Forza Italia, in corsa in Sardegna per la rielezione a Montecitorio. “Il presidente Silvio Berlusconi mi ha personalmente assegnato una missione specifica, se eletto, che sarà quella di occuparmi dei temi che riguardano la riforma della giustizia– spiega Pittalis-. Mi riferisco in particolare alla questione della separazione delle carriere, della non impugnabilità delle sentenze di assoluzione di primo grado, della rivisitazione del sistema della prescrizione e della responsabilità civile dei magistrati. Tutti temi che si muovono all’interno della cornice della presunzione di innocenza e della ragionevole durata del processo”.

“NON ESISTONO GOVERNI ‘AMICI’, QUI ESISTE UN PROBLEMA SARDEGNA”

Si candida insomma a diventare ministro della Giustizia? “Non oso a tanto (ride, ndr). A me è sempre piaciuto fare il ‘soldato semplice’, non ho velleità di questo tipo. Una cosa però deve essere chiara: o si portano avanti i temi delle giustizia e le istanze della mia terra, o il sottoscritto tornerà tranquillamente a fare l’avvocato a tempo pieno. Non esistono governi ‘amici’, qui esiste un problema Sardegna, con la nostra isola che deve essere protagonista dell’agenda politica nazionale. Sono temi sui quali non si può arretrare: non ci sono più scuse, se è vero, come dicono i sondaggi, che avremo una maggioranza solida numericamente per poter fare tutto quello che in questi anni non è stato possibile realizzare”.
Quali istanze della Sardegna porterà in Parlamento? “Noi abbiamo già portato a casa un grande risultato, l’inserimento del principio di insularità in Costituzione– sottolinea il deputato azzurro-. Penso che il prossimo Parlamento- e soprattutto la rappresentanza dei sardi- debba replicare la stessa metodologia di lavoro: unità e condivisione per dare contenuto al principio di insularità. Tradotto significa occuparsi del problema della mobilità dei sardi, della continuità territoriale, del Gap infrastrutturale. Senza dimenticare il tema delle accise e, battaglia delle battaglie, la zona franca integrale della nostra isola”.

“SONO ASSOLUTAMENTE CONTRARIO AL NUCLEARE, NON CAMBIERO IDEA ADESSO”

Nucleare, si o no? “Sono assolutamente contrario. Quando si parlava della Sardegna come una delle regioni ‘candidate’ ad ospitare il deposito nazionale di scorie, ho fatto una battaglia dura da consigliere regionale, replicata poi in Parlamento. Non cambierò di certo idea adesso. Gli alleati della Lega e di Fdi hanno altre opinioni? Io faccio politica rispettando le ‘regole’ della coalizione, ma da sardo non tradirò mai una battaglia che mi ha visto sempre in prima linea. Così come sono contrario ai parchi eolici di fronte alle nostre coste meravigliose: non si può andare contro l’industria turistica, gli impianti si facciano nelle aree industriali dismesse”. Piuttosto, per Pittalis bisognerebbe investire sulle rinnovabili, “verso un’autosufficienza energetica della nostra isola, e nel rispetto dell’ambiente. Naturalmente sono contro la politica dei ‘no’ a tutti i costi, penso ad esempio che la dorsale del metano sia un’infrastruttura necessaria”.


REDDITO DI CITTADINANZA A CHI NE HA DAVVERO BISOGNO

Reddito di cittadinanza, misura sbagliata? “Il reddito di cittadinanza è da riformare, c’è in Italia una vasta platea di persone -che tende ad aumentare- in condizioni di estrema povertà, e di persone che difficilmente possono essere inserite nel mondo del lavoro– rimarca Pittalis-. Per queste è una misura assolutamente necessaria. Ma sono contrario alla stortura del reddito come politica attiva del lavoro. Su questo fronte servono misure come il taglio del cuneo fiscale, incentivi all’apprendistato, formazione dei nuovi assunti. Insomma, strumenti che favoriscono le assunzioni”.

“SULLA SARDEGNA C’È UN’ATTENZIONE STRAORDINARIA DA PARTE DI BERLUSCONI”

Nel nuovo Governo- parole di Berlusconi- ci potrebbe essere un sardo alla guida di un ministero. “Sulla Sardegna c’è un’attenzione straordinaria da parte del presidente Berlusconi, che ha capito come, purtroppo, la nostra isola negli anni è stata fanalino di coda nelle politiche nazionali, anche per quanto riguarda le misure del Pnrr. Bisogna recuperare un ritardo importante e l’indicazione di un sardo, per esempio al ministero per il Sud, consentirà di avere un occhio di riguardo sulla nostra realtà”.

“PER LA SANITÀ SARDA SERVONO MISURE STRAORDINARIE”

Il sistema sanitario della Sardegna è in profonda crisi, sindacati e cittadini sono sul piede di guerra. “Per la sanità sarda servono misure straordinarie, da qui il mio appello -poi strumentalizzato dal Pd- al premier Mario Draghi e al ministro Roberto Speranza- spiega Pittalis-. Nei territori periferici e del centro della Sardegna viviamo una situazione da terzo mondo. Per fare un esempio, il San Francesco di Nuoro è sempre stata un’eccellenza, oggi abbiamo una realtà fatta di reparti chiusi e carenza di organici preoccupante. E allora, non si può sempre guardare agli errori del passato: è vero che la giunta Pigliaru ha fatto disastri -con una riforma che ha accentrato la sanità in un unico ente, senza tener conto delle vocazioni territoriali- ma la contro riforma della giunta Solinas che ha riportato le Aziende sanitarie nei territori, è rimasta a metà. Ad oggi non sono state trasferite le risorse per una compiuta autonomia finanziaria territoriale, come non sono state trasferite le competenze per una compiuta autonomia gestionale. Sono quindi legittime le proteste delle associazioni che si sono formate nei vari territori, e io, se devo scegliere tra una politica ritardataria e negligente -sicuramente non all’altezza della situazione- scelgo di stare dalla parte dei cittadini”.

L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA DA NOI NON È STATA NEANCHE AFFRONTATA

Un giudizio sulla giunta Solinas? “Premesso che le pagelle le danno poi gli elettori, penso che l’esecutivo regionale abbia dovuto affrontare una situazione complessa e drammatica, determinata dalla bufera Covid. Questo non bisogna dimenticarlo, alcune cose non sono state realizzate a causa della pandemia. Con altrettanta onestà intellettuale, devo dire che da una giunta sardista e autonomista mi sarei aspettato una maggiore attenzione su alcuni temi: ad esempio, mentre nel resto del Paese di parla di Autonomia differenziata, da noi la questione non è stata neanche affrontata. Così come è rimasto ai margini dell’agenda politica regionale, il tema delle zone interne della Sardegna“.

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