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A Modena l’Ausl avvisa chi raccoglie funghi: “Uno su tre è tossico o non commestibile”

Per evitare intossicazioni anche letali, è meglio far ispezionare il proprio raccolto agli esperti. "Non esistono altri mezzi sicuri"

Pubblicato:23-09-2022 19:38
Ultimo aggiornamento:23-09-2022 19:38

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MODENA – Un fungo su tre o quasi, di quelli portati dai cittadini ai laboratori dell’Ausl per farli esaminare, risulta tossico o non commestibile. Quindi, meglio stare attenti e affidarsi agli esperti, anche perché i controlli sono gratuiti. È l’appello che a Modena lancia l’Ausl, nel pieno della stagione di raccolta dei funghi in Appennino e non solo. Per evitare un’intossicazione grave o persino letale, la cosa migliore è far ispezionare il proprio raccolto di sottobosco

. “Non esistono, infatti, mezzi empirici sicuri per capire se un fungo è commestibile, tossico o velenoso: solo il micologo, grazie alla sua vasta conoscenza in materia, può determinare con certezza la commestibilità di un fungo”, precisano gli uffici dell’azienda sanitaria. Oltre a un 30% di controlli che danno esito “tossico” o “non commestibile”, è frequente anche la certificazione di funghi alterati, e quindi comunque da non mangiare, dovuta a una raccolta inadeguata oppure ad una conservazione ‘fai da te’.

Proprio recentemente, l’Ispettorato micologico di Modena è intervenuto dopo due episodi di sospetta intossicazione da consumo di funghi nei Pronto Soccorso del Policlinico e dell’ospedale di Baggiovara. Per evitare tutto questo, è utile recarsi dagli ispettori: “Si tratta di un servizio gratuito- spiega Damiano Zanni, coordinatore dell’Ispettorato Micologico dell’Ausl– che permette di determinare la commestibilità dei funghi, in modo da poterli consumare in totale sicurezza. La prudenza è raccomandata anche per i funghi ricevuti in regalo: sempre meglio farli controllare che rischiare una pericolosa intossicazione o un avvelenamento potenzialmente letale”.


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LE COTTURE VELOCI POSSONO LASCIARE INALTERATE LE SOSTANZE TOSSICHE

In questo periodo, tra l’altro, si registra una forte crescita di specie fungine nelle zone montane della provincia, anche tossiche o mortali, e dunque l’invito dell’autorità sanitaria è quello di “portare sempre i funghi raccolti all’Ispettorato micologico prima di cucinarli. D’altronde, perché rischiare?”. È necessaria una cottura prolungata (di almeno 20 minuti) per far raggiungere al fungo, in tutte le sue parti, la temperatura e il tempo necessari alla degradazione delle tossine eventualmente presenti (se si tratta di tossine termolabili) e favorire la digeribilità.

La cottura in graticola o la frittura, invece, sono tipologie di cottura veloci, che possono lasciare inalterate le sostanze tossiche. In ogni caso, le tossine responsabili delle sindromi più gravi non vengono degradate dal calore né dall’essiccamento. Le sette sedi dell’Ispettorato micologico territoriale (Modena, Carpi, Mirandola, Vignola, Sassuolo, Montefiorino e Pavullo) sono tutte attive. Il punto di Modena, al centro Servizi di Baggiovara, è aperto tutto l’anno mentre a Pavullo e Montefiorino i controlli proseguono fino a fine ottobre, a Carpi, Mirandola, Sassuolo e Vignola fino a fine novembre.

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