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Pochi giovani per l’Aceto balsamico, le botti antiche restano orfane

Manca un passaggio di testimone tra genitori e figli, i produttori corrono ai ripari con nuovi corsi di formazione

Pubblicato:23-09-2022 13:35
Ultimo aggiornamento:23-09-2022 13:35

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MODENA – Preoccupa il ricambio generazionale nel mondo dell’Aceto balsamico. Nonostante le acetaie rappresentino per l’Emilia, per Modena e per Reggio, un unicum mondiale, con tanto di boom enogastronomico e anche turistico non da oggi, capita sempre più spesso che batterie di botti con decenni di storia rischino di diventare orfane, in mancanza di un passaggio di testimone costante tra genitori e figli. Per non disperdere la ‘tradizione balsamica’, allora, provano a battere un colpo l’associazione Esperti Degustatori di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop e il consorzio Produttori Antiche Acetaie. Entrambi lanciano un corso di formazione ad hoc, per conduttore di acetaia e avviamento all’assaggio, che partirà martedì 27 settembre a Gaggio di Piano, una frazione di Castelfranco Emilia. La sede principale delle lezioni, come nel caso della serata inaugurale, sarà l’Acetaia Gambigliani Zoccoli e al primo appuntamento, in particolare, si farà lezione sulle modalità di preparazione all’assaggio. I numeri della riposta, al momento, confortano gli organizzatori: gli iscritti hanno già superato quota 60 persone, e soprattutto con “una rappresentanza rilevante di under 35”, segnalano da associazione e consorzio. Sono 8 in totale gli appuntamenti previsti, con tappa anche all’Acetaia Paltrinieri di Sorbara, vicino a Bomporto. L’ultima lezione si terrà giovedì 27 ottobre. Ogni serata avrà inizio alle 21 e durerà due ore, eccezion fatta per l’incontro di domenica 2 ottobre in cui, all’Acetaia Gambigliani Zoccoli, dalle 10 in poi si cuocerà il mosto, per poi proseguire con un pranzo. Alle 8 lezioni si aggiungono, per chi vorrà sviluppare la propria capacità di degustazione balsamica, 3 appuntamenti con serate di assaggi: si terranno al teatro parrocchiale di Piumazzo in occasione del palio, il 17, 19 e 21 ottobre. Terminato il corso, il percorso comunque non finisce: sono previsti ulteriori appuntamenti conviviali e di approfondimento, come una giornata di preparazione delle botti, un pranzo sociale l’11 dicembre al ristorante Europa 92 di Modena (con la consegna degli attestati di partecipazione) e, infine, il 12 gennaio, la prima di una serie di serate di “consolidamento” delle tecniche di assaggio, in occasione della 18esima edizione del palio della Ghirlandina.

FESTA CON “ACETAIE APERTE”, DOPO LA PROMOZIONE NELL’ELENCO NAZIONALE DEI DISTRETTI

Intanto, mentre su pressing dei produttori locali il Governo si sta muovendo a Bruxelles contro lo spettro targato Cipro, che analogamente alla Slovenia l’anno scorso starebbe tentando di diffondere in Ue un aceto ‘fai da te’, nel territorio ci si prepara ad un nuovo sentito appuntamento. Ancora 48 ore, infatti, e sarà Acetaie Aperte 2022, il principale evento di promozione e divulgazione annuale organizzato dai due consorzi di tutela dell’Aceto Balsamico di Modena (Igp e Dop).
Si tratta della prima edizione da quando, con l’inserimento nell’Elenco nazionale dei distretti del cibo, è stato istituito il nuovo Distretto del cibo dell’Aceto balsamico di Modena Igp “per la promozione, lo sviluppo e la tutela del prodotto di riferimento, la valorizzazione della filiera e della cultura e tradizione” dei territori di Modena e Reggio Emilia. Quella in arrivo si profila come l’edizione dei record, con oltre 40 acetaie presenti.


MATURA LA ‘CULTURA DEL BALSAMICO’, TRA CAMMINATE IN VIGNA E FATTORIE DIDATTICHE

Non ci saranno soltanto degustazioni e visite guidate a caratterizzare la giornata del 25 settembre, quando le porte dei produttori si apriranno al pubblico dei visitatori, modenesi ma anche turisti. Si sta diffondendo infatti l’invito, a food lover o anche neofiti, a costruirsi “una vera e propria cultura del ‘balsamico’ attraverso esperienze individuali e collettive”, tra viaggi sensoriali e camminate in vigna, o in fattoria didattica, così come nel parco animali o nell’orto botanico con vista panoramica sulla valle del Panaro. Facendosi trascinare dal profumo del mosto cotto mentre passano in rassegna tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla bollitura fino alla sala invecchiamento, non mancheranno le performance teatrali di artisti che, fra l’altro, si muoveranno tra le stanze del museo interno ad una delle più antiche acetaie. Non mancheranno ad Acetaie aperte animazioni per grandi e piccoli, mostre d’autore e la band “Giovani note”, una formazione bandistica giovanile della “Giuseppe Verdi” di Spilamberto. Non ci sono più restrizioni Covid ma per alcune acetaie è prevista la prenotazione, per altre è consigliata.

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