NEWS:

SOS a Mattarella e Draghi: finiscono i soldi per i profughi ucraini

Associazioni venete preoccupate: aiuti agli sgoccioli e pocket money non basta

Pubblicato:23-09-2022 12:08
Ultimo aggiornamento:23-09-2022 12:08

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

VENEZIA – Le condizioni di permanenza in Italia dei profughi ucraini preoccupano le associazioni venete di ucraini in Italia, che ieri hanno inviato una missiva al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi.

“I CONTRIBUTI PER CHI È OSPITE DI PRIVATI NON SONO PIÙ DISPONIBILI”

“Per i nostri connazionali accolti da privati (famiglie e comunità) o che vivono in affitto, ci risulta non siano più disponibili i contributi di sostegno erogati dalla Protezione Civile (300 euro mensili per adulto, 150 euro mensili per minore). Questo perché le disposizioni in materia prevedono che tali contributi siano erogati solo per i primi tre mesi di presenza in Italia, come è per la grandissima parte dei casi”, scrivono Olena Poplaska – Associazione Roksolana, Anna Parovyak – Comunità Ucraina di Vicenza, Olena Yanevych – Associazione Ucraina Insieme, Ivanna Buriak – Associazione Malve di Ucraina, Tamara Pozdnyakova – Associazione La Rondine.

“IL POCKET MONEY NON CONSENTE DI FAR FRONTE ALLE NECESSITÀ”

“Per coloro che invece sono ospitati in strutture finanziate dallo Stato è previsto un pocket money di 2,50 euro al giorno con un tetto massimo di 7,50 euro che penalizza ancora di più le, molte, famiglie numerose. Abbiamo anche riscontrato che l’ospitalità presso queste strutture è stata organizzata e
appaltata senza tenere conto della presenza di numerosi minori con i bisogni conseguenti: dagli alimenti ai prodotti di igiene per i più piccoli, al materiale necessario per frequentare la scuola. Certamente con questo pocket money non si riesce a far fronte a queste necessità“, continuano le rappresentanti delle associazioni.


“SIAMO GRATI AL POPOLO ITALIANO MA SERVE INTERVENTO PER RISOLVERE I PROBLEMI”

“Signor presidente della Repubblica, signor presidente del Consiglio dei ministri, noi tutti siamo profondamente grati al popolo italiano e alle sue istituzioni per aver accolto a braccia aperte i nostri concittadini in fuga. Sappiamo che nei loro confronti sono forti i sentimenti di vicinanza e solidarietà. Proprio per questo vi chiediamo di intervenire affinché i problemi che abbiamo esposto vengano affrontati e superati e che, anche nei prossimi mesi, i nostri connazionali, donne, ragazzi e bambini, possano rimanere in Italia con un po’ di quella serenità che è venuta a mancare nel nostro Paese con l’aggressione militare della Russia”, concludono.

LEGGI ANCHE: Invio delle armi in Ucraina, il politologo Parsi: “La democrazia non è un pasto gratis”

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it