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PALERMO – Assoluzione per gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno e l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri al processo di secondo grado sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia che si è concluso a Palermo. I quattro erano accusati di minaccia a corpo politico dello Stato.
La Corte d’assise d’appello, presieduta da Angelo Pellino, ha parzialmente riformato le condanne di primo grado. Condanne per i boss Leoluca Bagarella (pena ridotta da 28 a 27 anni) e Antonino Cinà (confermati i 12 anni). Confermata la prescrizione per il collaboratore di giustizia Giovanni Brusca. In primo grado la Corte d’assise presieduta da Alfredo Montalto aveva inflitto 12 anni a Dell’Utri, agli ex vertici del Ros e a Cinà, 8 a De Donno.
“In attesa di leggere le motivazioni la sentenza del processo d’appello ci allontana dalla verità e giustizia su uno dei periodi più oscuri della nostra Repubblica. Oggi, ancora di più, il nostro pensiero va ai tanti familiari delle vittime innocenti delle mafie che davanti a questa sentenza vedono acuire le loro ferite e il loro dolore”. Così Libera commenta la sentenza d’appello sul processo trattativa Stato-mafia.
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